La Divina commedia di Dante AlighieriG. C. Sansoni, 1907 - 864 pages |
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10 aprile 9 aprile accenna alcuni amore anime antichi avea Barbariccia Bassermann beati Beatrice Benv bocca bolgia Bull Buti cammino canto Carlo Martello cerchio ch'egli ch'io ché Chiesa cielo città commentatori compagni Conv corpo Cristo Dante dantesca dice divina dolore donna Empireo Eunoè fece figlio figliuolo fior fiorentini Firenze fiume fûr gente Gerione ghibellina giú gridò guelfi Guido imagine inferno innanzi intendono interpretazione l'altro l'anima l'una l'uomo Lana Lomb luogo maestro Malacoda mente mondo monte Moore morte nome occhi Ovidio paradiso parlare Parodi parole passo peccato pianta Piccarda piè poeta Purg purgatorio quod ragione ricorda salire santo segg senso sente settimo cerchio signore similitudine spiega spiriti Stazio stelle Summ terra Tomm Tommaso d'Aquino tosto uomini uomo Vanni Fucci vedere vêr verso vidi VIII Villani Virgilio virtú volge xxvi xxxi zione
Popular passages
Page 200 - Lo maggior corno della fiamma antica Cominciò a crollarsi, mormorando, Pur come quella, cui vento affatica. Indi la cima qua e là menando, Come fosse la lingua che parlasse , Gittò voce di fuori e disse: quando Mi diparti...
Page 91 - Nesso arrivato, Quando noi ci mettemmo per un bosco, Che da nessun sentiero era segnato. Non frondi verdi, ma di color fosco ; Non rami schietti, ma nodosi e involti ; Non pomi v
Page 11 - Lo giorno se n'andava, e l'aer bruno toglieva gli animai, che sono in terra, dalle fatiche loro; ed io sol uno m'apparecchiava a sostener la guerra si del cammino e si della pietate, che ritrarrà la mente, che non erra. O Muse, o alto ingegno, or m'aiutate: O mente, che scrivesti ciò eh' io vidi, qui si parrà la tua nobilitate.
Page 521 - Sì tosto come in su la soglia fui Di mia seconda etade, e mutai vita, Questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu...
Page 207 - S' io credessi che mia risposta fosse a persona che mai tornasse al mondo, questa fiamma staria senza più scosse; ma per ciò che giammai di questo fondo non tornò vivo alcun, s' i' odo il vero, ' senza tema d
Page 520 - Ma per larghezza di grazie divine. Che si alti vapori hanno a lor piova, Che nostre...
Page 258 - E disser : Padre, assai ci fia men doglia, Se tu mangi di noi : tu ne vestisti Queste misere carni, e tu le spoglia.
Page 584 - Io veggio ben che già mai non si sazia nostro intelletto, se '1 ver non lo illustra di fuor dal qual nessun vero si spazia. Posasi in esso, come fera in lustra, tosto che giunto l'ha; e giugner puollo: se non, ciascun disio sarebbe frustra. Nasce per quello, a guisa di rampollo, a piè del vero il dubbio; ed è natura ch'ai sommo pinge noi di collo in collo.
Page 40 - Noi leggevamo un giorno per diletto di Lancilotto, come amor lo strinse; soli eravamo e senza alcun sospetto. Per più fiate gli occhi ci sospinse quella lettura, e scolorocci il viso: ma solo un punto fu quel che ci vinse.
Page 95 - Per le nuove radici d' esto legno Vi giuro che giammai non ruppi fede Al mio signor, che fu d' onor sì degno. E se di voi alcun nel mondo riede, Conforti la memoria mia, che giace Ancor del colpo che invidia le diede. Un poco attese, e poi : Da ch...