Opere di Torquato Tasso colle controversie sulla Gerusalemme poste in migliore ordine, ricorrette sull'edizione fiorentina, ed. illustrate dal professore Gio. Rosini, Volume 11Presso Niccolò Capurro, 1823 |
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acciocchè affetti Alcibiade alcuna Alessandro amore anco animo anzi appresso Aristotile assai bellezza carità celeste ch'è ch'egli ch'io chè chiama ciascuno Cicerone cielo città colla colui conceduto conosce convenevole corpo d'Iddio degno dell'animo Demetrio Falereo Democrito desiderio dice dimostra dire divina dolce donna egualmente Enea essendo figliuoli filosofi fortuna furono gastigo gelosia gione giudicio gloria gloriosi guerra guisa Iddio Isocrate istesso l'altro l'amore l'animo l'uno l'uomo laonde lascivo legge lode luce Chiara Luigi lumi Macedoni maggior magnanimità maraviglia medesimo mente mondo morte natura niuna nobile onore padre pare parimente parlare parole peravventura perciocchè Pericle Petrarca picciola Pirro piuttosto Platone Plutarco poeti possono poteva Principe proprio provvidenza prudenza ragione regno Romani sarebbe Scipione Gonzaga Secretario Serenissima Serenissima Signora servitù siano Signore simile Socrate sogliono sonetto sovra stima TORQUATO TASSO Tucidide turale Ugonotti uomini verso virtù Eroica vittoria vizj voglia zione
Popular passages
Page 3 - S' io ti fiammeggio nel caldo d' amore Di là dal modo che in terra si vede, Sì che degli occhi tuoi vinco il valore, Non ti maravigliar; che ciò procede Da perfetto veder, che come apprende, Così nel bene appreso move il piede. Io veggio ben sì come già risplende Nello intelletto tuo l' eterna luce, Che, vista sola, sempre amore accende ; E s' altra cosa vostro amor seduce, Non è se non di quella alcun vestigio Mal conosciuto, che quivi traluce.
Page 73 - Ordinò general ministra e duce, Che permutasse a tempo li ben vani Di gente in gente e d'uno in altro sangue, .Oltre la difension de
Page 74 - Quest'è colei ch'è tanto posta in croce pur da color che le dovrien dar lode, dandole biasmo a torto e mala voce. Ma ella s'è beata e ciò non ode: con l'altre prime creature lieta volve sua spera e beata si gode. Or discendiamo ornai a maggior pietà: già ogni stella cade che saliva quand'io mi mossi, e '1 troppo star si vieta...
Page 159 - E disser : Padre, assai ci fia men doglia, Se tu mangi di noi : tu ne vestisti Queste misere carni, e tu le spoglia.
Page 238 - ... creatore e conservatore e perpetuatore di tutte le cose. Crederò dunque che sia Dio ; e crederò di lui quel di più che per rivelazione se ne sa: ch'egli sia trino e uno; e che il suo Verbo nel ventre verginale di Maria si vestisse d'umanità; e che egli ascendesse in cielo e che lasciasse Piero vicario in terra; e crederò che la vera e certa determinazione così di questi, come di tutti gli altri articoli de la fede, si debba prender da...
Page 19 - ... m'apparecchiava a sostener la guerra sì del cammino e sì de la pietate, che ritrarrà la mente che non erra. O Muse, o alto ingegno, or m'aiutate; o mente che scrivesti ciò ch'io vidi, qui si parrà la tua nobilitate.
Page 293 - Ritlur lo mondo a suo modo sereno, Cesare, per voler di Roma, il tolle: E quel che fe...
Page 192 - Ma a chi scrivo io della femminil virtù ? non già ad una cittadina, o ad una gentildonna privata, nè ad una industriosa madre di famiglia; ma ad una nata di sangue Imperiale, ed Eroico, la quale colle proprie virtù agguaglia le virili virtù di tutti i suoi gloriosi antecessori...
Page 209 - ... non solo accompagna, ma agguaglia il desiderio di conseguirle; perchè non solo le bellezze , che sono in lei terrene, e caduche, ma quelle ancora celesti, ed immortali dell'animo, essendo compartite ad altri non possono felicitar perfettamente i miei pensieri.
Page 233 - ... tutte le cose; e ti conosceva come un principio eterno e immobile di tutti i movimenti, e come signore che in universale provvede a la salute del mondo e di tutte le specie che da lui sono contenute. Ma dubitava poi...