Virgilio L'Eneide, Volume 1

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Presso P. Caselli, 1822
 

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Page 185 - Entello, nè da tema sorpreso, in un baleno risurse, e più spedito e più feroce; chè l'ira, la vergogna e la memoria del passato valor forza gli accrebbe. Tornò sopra a Darete, e per lo campo tutto a forza di colpi orrendi e spessi lo mise in volta, or con la destra in alto, or con la manca, senza posa mai dargli, nè spazio di fuggirlo almeno. Non con sì folta grandine percuote oscuro nembo de' villaggi i tetti, come con infiniti colpi e fieri sopra Darete riversossi Entello.
Page 55 - Poscia a lui, eh' a' fanciulli era con l'arme Giunto in ajuto, s'avventaro, e stretto L' avvinser sì che le scagliose terga Con due spire nel petto e due nel collo Gli racchiusero il fiato; e le bocche alte Entro al suo capo fieramente infisse, Gli addentarono il teschio. Egli, com...
Page 117 - E' fama , che dal fulmine percosso , E non estinto, sotto a questa mole Giace il corpo d' Encelado sirperbo: E che quaudo per duolo, e per lassezza Ei si travolve , o sospirando anela Si scuote il monte , e la Trinacria tutta; E...
Page 9 - Tridente è mio, e chea me solo è dato. Per lui sono i suoi sassi e le sue grotte , Case degne di voi: quella è sua reggia: Quivi solo si vanti , e per regnare , De la prigion de
Page 77 - Facean contrasto a' venti e scorno al sole; Quando con molte accette al suo gran tronco Stanno i robusti agricoltori intorno * Per atterrarlo , e gli dan colpi a gara, Da cui vinto , e dal peso, a poco a poco Crollando e balenando, il capo inchina, E stride e geme e dal suo giogo al fine O con parte del giogo si diveglie , O si scoscende; e ciò che intoppa urtando, Di suono e di ruina empie le valli. Allor discesi. ; e la materna scorta Seguendo, da' nemici e da le fiamme Mi rendei salvo : che dovunque...
Page 85 - M'aggricciai, m'ammutii. Prese ella a dirmi, E consolarmi: O mio dolce consorte, A che sì folle affanno? A gli Dei piace Che così segua. A te quinci non lece Di trasportarmi. Il gran Giove mi vieta 1260 Ch'io sia teco a provar gli affanni tuoi: Che soffrir lunghi esigli, arar gran mari...
Page 236 - Va tra l'ombre gridando ad alta voce : Imparate da me, voi che mirate La pena mia ; non violate il giusto, Riverite gli Dei . Tra questi tali • E...
Page 119 - Che se per man d'umana gente io pero, Perir mi giova; e così detto a' piedi Ne si gittò. Noi l'esortammo a dire Chi fosse , e di che patria , e di che sangue , E qual era il suo caso . Il vecchio Anchise La sua destra gli porse , e con tal pegno L'affidò di salute; ond'ei securo Tosto soggiunse.
Page 209 - Tèucri al regno' d'i Lavinio : di ciò t'affido. Ma ben tosto d'esservi si pentiranno. Guerre, guerre orribili sorger ne veggio, e pien di sangue il Tevere. Saravvi un altro Xanto, un altro Simoi, altri Greci, altro Achille che progenie ancor egli è di Dea.
Page 55 - Il resto con gran giri e con grand'archi traean divincolando, e con le code l'acque sferzando sì che lungo tratto si facean suono e spuma e nebbia intorno. Giunti a la riva, con fieri occhi accesi di vivo foco e d'atro sangue aspersi, vibrar le lingue, e gittar fischi orribili.

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