Narrazioni totle dalle Istorie

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Tipografia di Alvisopoli, 1830 - 229 pages
 

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Popular passages

Page 143 - ... io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con loro, e domandare della ragione delle loro azioni, e quelli per loro umanità mi rispondono, e non sento per quattro ore di tempo alcuna noia, sdimentico ogni affanno, non temo la povertà, non mi sbigottisce la morte : tutto mi trasferisco in loro.
Page 136 - Pure, se io vi potessi parlare, non potre' fare che io non vi empiessi il capo di castellucci, perché la fortuna ha fatto che, non sapendo ragionare né dell'arte della seta né dell'arte della lana, né de' guadagni né delle perdite, e' mi conviene ragionare dello stato, e mi bisogna o botarmi di stare cheto o ragionare di questo.
Page 130 - Né morì mai alcuno non solamente in Firenze, ma in Italia, con tanta fama di prudenza, né che tanto alla sua patria dolesse. E come dalla sua morte ne dovesse nascere grandissime rovine, ne mostrò il cielo molti evidentissimi segni...
Page 118 - Medici, e le membra de' morti o sopra le punte dell'armi fitte, o per la città strascinate si vedevano; e ciascheduno con parole piene d'ira, e con fatti pieni di crudeltà i Pazzi perseguiva.
Page 113 - È cosa veramente degna di memoria , che tanto odio, tanto pensiero di tanto eccesso si potesse con tanto cuore e tanta ostinazione d'animo da Francesco e da Bernardo ricoprire; perché condottolo nel tempio, e per la via e nella chiesa con motteggi e giovenili ragionamenti lo intrattennero.
Page 119 - E intra tante morti, che in quelli giorni erano state fatte, ch'avevano piene di membra d' uomini le vie, non ne fu con misericordia altra che questa di Rinato riguardata, per essere tenuto uomo savio e buono, né di quella superbia notato, che gli altri di quella famiglia accusati erano. E perché questo caso non mancasse d' alcuno straordinario esempio, fu messer lacopo prima nella sepoltura de...
Page 141 - Partitomi dal bosco io me ne vo ad una fonte, e di qui in un mio uccellare, con un libro sotto, o Dante, o Petrarca, o uno di questi poeti minori, come dire Tibullo, Ovidio, e simili. Leggo quelle loro amorose passioni, e quelli loro amori, ricordomi de' mia, e godomi un pezzo in questo pensiero.
Page 142 - Così rinvolto in questa viltà traggo il cervello di muffa, e sfogo la malignità di questa mia sorte, sendo contento mi calpesti per quella via, per vedere se la se ne vergognasse. Venuta la sera mi ritorno a casa, ed entro nel mio...
Page 128 - Sant'Agostino, perché era predicatore eccellentissimo, uno munistero propinquo a Firenze edificò. Fu dalla fortuna e da Dio sommamente amato; per il che tutte le sue imprese ebbero felice fine, e tutti i suoi nimici infelice; perché, oltre a...
Page 144 - Il darlo mi faceva la necessità 'che mi caccia, perché io mi logoro, e lungo tempo non posso stare così, che io non diventi per povertà contennendo.

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