Il regno di Vittorio Emanuele II.: Trent' anni di vita italiana, Volume 5

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Roux e Favale, 1889 - 489 pages
 

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Page 173 - Vienna, l'esitazione, il dubbio, gl'indugi non sono più possibili ; essi sarebbero la più funesta delle politiche. Uomini noi di mente fredda, usi ad ascoltare assai più i dettami della ragione che non...
Page 65 - Camera usò di un suo diritto. Ma se io aveva dimenticato, essa non doveva dimenticare. Taccio della guerra fuor di ragione mossa dall'Opposizione a quella politica che i miei Ministri lealmente seguivano e che era la sola possibile. Taccio degli assalti mossi a detrimento di quella prerogativa che mi accorda la legge dello Stato. Ma bene ho ragione di chiedere severo conto alla Camera degli ultimi suoi atti, e ne appello, sicuro, al giudizio di Italia e d'Europa.
Page 260 - Lo spirituale e il temporale ci fioriranno liberamente a costa l'uno dell'altro, ma immisti e non confusi, concordi e non ripugnanti. Il primo di tali due poteri non sarà più un miscuglio di profano e di sacro, di riti pacifici e di roghi sanguinosi, di crociate e d'indulgenze, di benedizioni e di maledizioni, di morale evangelica e di profana politica, di chierici esemplari e di prelati superbi, epuloni, procaccianti : i cardinali, deposto il nome e il fasto di principi, saranno di nuovo i curati...
Page 324 - Quando io faccio una cosa so quello che faccio, e per dirle la verità, non sono molto amatore di consigli. Quando ne avrò bisogno, glieli chiederò. Con tutto questo non mi voglia male. Ciao, Massimo. Il suo affezionatissimo Vittorio Emanuele ». Come rimanesse il povero Azeglio in ricevere un biglietto di questa natura, è facile l'immaginarlo.
Page 195 - Fedeli ai nostri doveri e perseveranti nell'esercizio dei nostri diritti, confidiamo che il tempo e la benefica influenza del senso religioso, come della civiltà, ci condurranno a quell'accordo che è fra i primi bisogni dello stato sociale. I Principi della mia Casa non poser mente ad adunare tesoro, paghi a quello solo della stima e dell'amore dei loro popoli. Fu vostra cura il mostrare che quella non tanto era nobile imprevidenza, quanto meritata e ben posta fiducia. In questa nuova prova del...
Page 266 - Stato hanno d'uopo sopra ogni cosa della pubblica fiducia ; e che il popolo (ragionevolmente) non ne è largo di leggieri a coloro che per qualche atto anteriore parvero demeritarla.
Page 260 - Alla sicurezza e dignità della sua corte e famiglia è facile il provvedere, mediante una legge accordata tra lui e lo stato, la quale concilii i riguardi dovuti al pontefice col buon ordine e la giustizia. Al mantenimento e alle spese del governo ecclesiastico può supplire una dotazione comune d'Italia, o meglio ancora e più decorosamente dei popoli cattolici; e sarà il papa di tanto più ricco, quanto che...
Page 65 - L'onore del paese, la religione del mio giuramento volevano insieme che venisse fedelmente eseguito senza doppiezza o cavilli. I miei ministri ne chiedevano l'assenso alla Camera, che, apponendovi una condizione, rendeva tale assenso inaccettabile, poiché distruggeva la reciproca indipendenza dei tre Poteri, e violava così lo Statuto del Regno. Io ho giurato mantenere in esso giustizia, libertà nel suo diritto ad ognuno.
Page 261 - L'assetto sodo e pieno della nazionalità e libertà non sarà il compito di una o due generazioni ; e molte ce ne vorranno prima che i prelati depongano ogni speranza di rifarsi e si rassegnino a mutar vita. Ma siccome ogni mutazione fa la pratica, e la pratica produce l'abito, così questo tosto o tardi corrobora la mutazione. Nella nuova Roma la città ieratica sarà però lenta a formarsi, come effetto anzi che cagione del Rinnovamento, distinguendosi in questo dai privilegi della civile. La...
Page 65 - Queste promesse, questi giuramenti li adempio disciogliendo una Camera divenuta impossibile, li adempio convocandone un'altra immediatamente ; ma se il paese, se gli elettori mi negano il loro concorso, non su me ricadrà ormai la responsabilità del futuro, e nei disordini che potessero avvenire, non avranno a dolersi di me, ma avranno a dolersi di loro...

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