Commento di Francesco da Buti sopra la Divina comedia di Dante Allighieri, Volume 3

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Fratelli Nistri, 1862
 

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Page 808 - O donna, in cui la mia speranza vige, E che soffristi per la mia salute In Inferno lasciar le tue vestige; Di tante cose quante io ho vedute , Dal tuo podere e dalla tua bontate Riconosco la grazia e la virtute. Tu m...
Page 160 - Ahi, Costantin, di quanto- mal fu matre , Non la tua conversion , ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre...
Page 39 - O voi che siete in piccioletta barca, desiderosi d'ascoltar, seguiti dietro al mio legno che cantando varca, tornate a riveder li vostri liti: non vi mettete in pelago, che, forse, perdendo me rimarreste smarriti.
Page 758 - Sì che le pecorelle che non sanno , Tornan dal pasco pasciute di vento , E non le scusa non veder lor danno. Non disse Cristo al suo primo convento : Andate e predicate al mondo ciance; Ma diede lor verace fondamento : E quel tanto sonò nelle sue guance, Sì ch' a pugnar per accender la fede Dell' evangelio fero scudi e lance.
Page 602 - Cassino è ne la costa fu frequentato già in su la cima da la gente ingannata e mal disposta; e quel son io che su vi portai prima lo nome di Colui che "n terra addusse la verità che tanto ci sublima; e tanta grazia sopra me relusse, ch'io ritrassi le ville circunstanti da l'empio cólto che '1 mondo sedusse. Questi altri fuochi tutti contemplanti uomini fuoro, accesi di quel caldo, che fa nascere i fiori e
Page 78 - Dalla mia destra parte , e che s' accende Di tutto il lume della spera nostra, Ciò ch'io dico di me di sé intende: Sorella fu, e cosi le fu tolta Di capo l' ombra delle sacre bende. Ma poi che pur al mondo fu rivolta, Contra suo grado e contra buona usanza , Non fu dal vel del cuor giammai disciolta.
Page 43 - Quell' esser parte, per diverse essenze Da lui distinte e da lui contenute. Gli altri giron per varie differenze Le distinzion, che dentro da se hanno, Dispongono a lor fini e lor semenze. Questi organi del mondo così vanno, Come tu vedi omai di grado in grado, Che di su prendono, e di sotto fanno. Riguarda bene a me sì com' io vado Per questo loco al ver, che tu disiri, Sì che poi sappi sol tener lo guado. Lo moto e la virtù de' santi giri, Come dal fabbro 1' arte del martello , Da' beati motor...
Page 335 - Poi che la gente poverella crebbe Dietro a costui, la cui mirabil vita Meglio in gloria del ciel si canterebbe...
Page 249 - Vid' io in essa luce altre lucerne Muoversi in giro più e men correnti, Al modo, credo, di lor viste eterne.
Page 627 - Quivi è la rosa in che il verbo divino carne si fece; quivi son li gigli al cui odor si prese il buon cammino ». Così Beatrice; e io, che a' suoi consigli tutto era pronto, ancora mi rendei alla battaglia de

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