Biblioteca storica e letteraria di Sicilia, Volumes 23-24

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L.P. Lauriel, 1876
 

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Popular passages

Page 229 - Tutti quei morsi che posson far lo cor volgere a Dio, a la mia cantate son concorsi; 57 che l'essere del mondo e l'esser mio, la morte ch'el sostenne perch'io viva, e quel che spera ogni fedel com'io, 60 con la predetta conoscenza viva, tratto m'hanno del mar de l'amor torto, e del diritto m'han posto a la riva.
Page 231 - Chi siete voi che contro al cieco fiume fuggita avete la pregione etterna?», diss'el, movendo quelle oneste piume. «Chi v'ha guidati, o che vi fu lucerna, uscendo fuor de la profonda notte che sempre nera fa la valle inferna? Son le leggi d'abisso così rotte? o è mutato in ciel novo consiglio, che, dannati, venite a le mie grotte?
Page 5 - ... una barca sopra la quale era una persona in abito lugubre, che aveva le chiome disciolte, una real corona, uno scettro alla destra ed una maschera alla sinistra mano, e figurava quella donna la Tragedia, poema ritrovato in Sicilia, la qual si rallegrava d'esser venuta in certo modo a repatriarsi; e trascorrendo per lo mare disse i versi seguenti come per Prologo: Quanto a me di conforto il vostro grato Aspetto porge, o abitator felici Dell'amene contrade, che con pure Onde d'argento il...
Page 194 - Voi altri pochi, che drizzaste '1 collo Per tempo al pan degli angeli, del quale Vivesi qui, ma non si vien satollo, Metter potete ben per 1" alto sale Vostro navigio, servando mio solco Dinanzi al1' acqua che ritorna eguale. Que' gloriosi che passaro a Colco, Non s" ammiraron, come voi farete, Quando Jason vider fatto bifolco.
Page 312 - Lucano ornai là dove tocca del misero Sabello e di Nassidio; e attenda a udir quel ch'or si scocca. Taccia di Cadmo e d'Aretusa Ovidio; che se quello in serpente e quella in fonte converte poetando, io non lo 'nvidio; che due nature mai a fronte a fronte non trasmutò, si ch'amendue le forme a cambiar lor matera fosser pronte.
Page 7 - D'alta Eroina, onde superbo.... Sen va il Sebeto, che d'eterni fregi Cinse al natal di lei quel trasparente Suo ricco ammanto; e ragionar mi è dato Con questi cayalier celebri e chiari Di vera cortesia, con queste Dame Ch'han di somma beltà per tutto il vanto. O fortunata gente! il ciel benigno Sempre con occhi graziosi e lieti Miri questa Città: con voi soggiorno Son ora a far venuta. Rozza e vile Stimarmi non vogliate, e però indegna Del vostro conversar, che poco adorna Son qui comparsa: per...
Page vii - Saint-Alban, e vi moriva assai compianto da' frati e dagli scolari di queil' illustre Abbazia. Nè sappiamo poi se questa rappresentazione abbia eziandio più antiche origini, a ragione che, siccome ha notato il Magnin, già la dotta Vergine e Martire Alessandrina era patrona delle scuole cristiane sin dal secolo sesto (1). Certo è intanto che la predilezione che troviamo...
Page viii - Nè sappiamo poi se questa rappresentazione abbia eziandio più antiche origini , a ragione che, siccome ha notato il Magnin , già la dotta Vergine e Martire Alessandrina era patrona delle scuole cristiane sin dal secolo sesto (1). Certo è intanto che la predilezione che troviamo per questo misterio di S. Caterina dovette restare dalle memorie de' pellegrinaggi in Terra Santa, ne' quali era il viaggio al Monte Sinai alla Chiesa di S.
Page 41 - Alti secreti, e scuoprono del fato I più riposti alberghi, e aperte e chiare Veder ne fanno le future cose. E così, mio padron, mostra che fatto Habbian oggi con noi. Bellezza è un raggio Della divina Luce, il qual risplende In questa parte e in quella , e più che altrove Nell'aspetto gentil lustra e fiammeggia D'Eutropia vostra. Or questo divin lume Ch...
Page 41 - Di donna, ch'ai vestir lugubre e al viso Dimesso e macro e di color di morte E di pianto irrigato, in gran cordoglio Mostrava ritrovarsi, e con la sua Destra, qual neve fredda, la mia prese, E strinse forte, e mi chiamò per nome; E...

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