La selva, le belve e le tre donne della Divina commedia: idea di un nuovo commento esposito in due discorsiG.B. Paravia e comp., 1873 - 87 pages |
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adequato adunque alcuna allegoria amore avarizia avrebbe belle Biagioli Brunetto Latini buoni Cacciaguida CALVORI canto Carlo di Valois chè ciel ch'ha minor città cittadini colla colpa comechè commento concetto contemplazione di Dio conveniente cotesto cuore Dante dell'Allighieri dell'esilio desimo dice Divina Commedia divino poema donna gentile esaminiamo espressa espressione esprimere fama Feltre fermo fiere filosofia morale Firenze forma fossero Gaspare Gozzi ghibellina Giano Della Bella gloria governo Gozzi grazia divina guelfa idea immagine interpretazione invidia l'Allighieri l'animo l'esilio l'idea lasciò lode lonza Lucia luogo lupa Marchetti medesima meglio mente monte morale filosofia natura niuna nuova osservare ovra parole di Beatrice passo pensare perciocchè pertanto piaggia poesia poeta poetica politica presenti Purg Purgatorio raffigurata ragione rigenerare la patria sapremmo sarebbe scienza seguendo selva selvaggia sembra sentimento siderata significare signori simbolo smarrimento sommo specialmente speranza sperare sublime superbia tendenza teologia triste troviamo veltro verità vero Virgilio virtù vizi
Popular passages
Page 57 - Non fu la sposa di Cristo allevata Del sangue mio, di Lin, di quel di Cleto, Per essere ad acquisto d'oro usata; Ma per acquisto d' esto viver lieto E Sisto e Pio e Calisto ed Urbano Sparser lo sangue, dopo -molto fleto.
Page 25 - Sì tosto come in su la soglia fui Di mia seconda etade, e mutai vita, Questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu...
Page 59 - Questo si vuole, e questo già si cerca, E tosto verrà fatto a chi ciò pensa Là dove Cristo tutto dì si merca.
Page 74 - ve par disgiunto. Dianzi, nell'alba che precede al giorno, Quando l'anima tua dentro dormia Sopra li fiori, onde laggiù è adorno, Venne una donna, e disse: I' son Lucia: Lasciatemi pigliar costui che dorme, Si l'agevolerò per la sua via.
Page 49 - ... raggi del pianeta, che mena dritto altrui per ogni calle. Allor fu la paura un poco queta, che nel lago del cor m' era durata la notte, ch' i
Page 37 - Che, se la voce tua sarà molesta nel primo gusto, vital nutrimento lascerà poi, quando sarà digesta. Questo tuo grido farà come vento che le più alte cime più percuote; e ciò non fa d'onor poco argomento.
Page 25 - Piacer, quanto le belle membra in ch' io Rinchiusa fui, e sono in terra sparte : E se il sommo piacer sì ti fallio Per la mia morte, qual cosa mortale Dovea poi trarre te nel suo disio ? Ben ti dovevi, per lo primo strale Delle cose fallaci, levar suso Diretro a me che non era più tale.
Page 45 - Alcun tempo il sostenni col mio volto; Mostrando gli occhi giovinetti a lui, Meco il menava in dritta parte volto...
Page 4 - Quinci non passa mai anima buona: E però se Caron di te si lagna, Ben puoi saper omai, che '1 suo dir suona.
Page 45 - Per la mia morte, qual cosa mortale Dovea poi trarre te nel suo disio ? Ben ti dovevi, per lo primo strale Delle cose fallaci, levar suso Diretro a me che non era più tale. Non ti dovea gravar le penne in giuso, Ad aspettar più colpi, o pargoletta, O altra vanità con sì breve uso.