Propugnatore: studii filologici, storici e bibliografici di varii soci della Commissione pe'testi di lingua, Volume 2G. Romagnoli, 1869 |
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Popular passages
Page 129 - Ti scaldi, s' i' vo' credere a' sembianti, Che soglion esser testimon del cuore, Vegnati voglia di trarreti avanti, Diss' io a lei, verso questa riviera, Tanto eh' io possa intender che tu canti. Tu mi fai rimembrar dove e qual era Proserpina nel tempo che perdette La madre lei, ed ella primavera. Come si volge, con le piante strette A terra ed intra sé, donna che balli, E piede innanzi piede appena mette; Volsesi in su
Page 56 - Ch' io mi son Lia, e vo movendo intorno Le belle mani a farmi una ghirlanda. Per piacermi allo specchio qui m'adorno ; Ma mia suora Rachel mai non si smaga Dal suo miraglio, e siede tutto giorno. Ell' è de' suoi begli occhi veder vaga, Com' io dell' adornarmi con le mani : Lei lo vedere, e me l'ovrare appaga.
Page 132 - Le minuzie de' corpi lunghe e corte, Muoversi per lo raggio, onde si lista Tal volta l' ombra che, per sua difesa, La gente con ingegno ed arte acquista. E come giga ed arpa in tempra tesa Di molte corde, fan dolce tintinno * A tal, da cui la nota non è intesa : Così da' lumi, che lì m' apparinno, S' accogliea per la Croce una melòde, Che mi rapiva senza intender l
Page 120 - Ch' agli occhi temperava il nuovo giorno. Senza più aspettar lasciai la riva, Prendendo la campagna lento lento Su per lo suoi che d' ogni parte oliva. Un'aura dolce, senza mutamento Avere in sé, mi feria per la fronte Non di più colpo che soave vento; Per cui le fronde, tremolando pronte, Tutte quante piegavano alla parte U...
Page 120 - Lasciasser d' operare ogni lor arte ; Ma con piena letizia, l' ore prime Cantando, riceveano intra le foglie, Che tenevan bordone alle sue rime Tal, qual di ramo in ramo si raccoglie Per la pineta, in sul lito di Chiassi, Quand' Eolo scirocco fuor discioglie.
Page 284 - ... (d'acqua viva aveavi una fontana, intorneata di fior gelsomino) sentia l'aire soave a tramontana, udia cantar li augelli in lor latino; allor sentio venir dal fin Amore un raggio che passò dentro dal core, come la luce ch'appare al matino. Discese nel meo cor si come manna Amor, soave come in fior rugiada; che m...
Page 61 - Veduto hai, figlio, e se' venuto in parte Ov' io per me più oltre non discerno. Tratto t'ho qui con ingegno e con arte; 130 Lo tuo piacere omai prendi per duce; Fuor se' dell' erte vie, fuor se' dell
Page 54 - Poco parer potea lì del di fori; ma, per quel poco, vedea io le stelle di lor solere e più chiare e maggiori. Sì ruminando e sì mirando in quelle, mi prese il sonno; il sonno che sovente, anzi che '1 fatto sia, sa le novelle.
Page 126 - Tutte l'acque che son di qua più monde, Parrieno avere in sé mistura alcuna Verso di quella che nulla nasconde; Avvegna che si muova bruna bruna Sotto l'ombra perpetua che mai Raggiar non lascia sole ivi né luna.
Page 136 - Qui fu innocente l'umana radice; Qui primavera sempre ed ogni frutto: Nettare è questo, di che ciascun dice. Io mi rivolsi addietro allora tutto A' miei Poeti,' e vidi che con riso Udito avevan l'ultimo costrutto: Poi alla bella Donna tornai il viso.
