La divina commediaFelice Le Monnier, 1846 - 837 pages |
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alcun allora altra altre amore anime antichi avea beati Beatrice bella buon cagione Canto capo cerchio certo ch'io Chè chiama chiaro Chiesa ciascun cielo città colla color colui corpo credo Cristo Dante desiderio dice dietro dire divina dolce donna erano esso eterno fare fece figlio fondo forma forza fosse fuoco furono gente giro grado gran grazia guarda Guido Intendi intorno l'altro l'anima l'uno lascia legge luce lume luna lungo luogo Maestro maggior male mano Maria mente mezzo mondo monte morte natura nome nuovo occhi opere padre pare parlare parole passo pensa poco Poeta porta possa posto potere prende presso principio proprio punto quei raggio salire santo sarà segno seguito senso senti significare spiriti stelle terra testa torna trova umana uomo vale veder Vedi venire vero verso vidi Virgilio virtù viso vista viva voglia volere volge volta volte vuol
Popular passages
Page 402 - L' anima semplicetta, che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla. Di picciol bene in pria sente sapore; Quivi s' inganna, e dietro ad esso corre, Se guida o fren non torce suo amore.
Page 23 - Questi non hanno speranza di morte, E la lor cieca vita è tanto bassa Che invidiosi son d
Page 831 - Di caritade, e giuso intra i mortali, Se' di speranza fontana vivace. Donna, se...
Page 37 - Di qua, di là, di giù, di su gli mena; Nulla speranza gli conforta mai, Non che di posa, ma di minor pena. 45 E come i gru van cantando lor lai, Facendo in aer di sé lunga riga; Così vid* io venir, traendo guai, Ombre portate dalla detta briga: Perch' io dissi : Maestro, chi son quelle 50 Genti, che l'aer nero si gastiga?
Page 715 - Già si solea con le spade far guerra; ma or si fa togliendo or qui or quivi lo pan che '1 pio Padre a nessun serra.
Page 139 - I' vidi per le coste e per lo fondo Piena la pietra livida di fori D'un largo tutti; e ciascuno era tondo. Non mi parèn meno ampi né maggiori, Che quei che son nel mio bel San Giovanni Fatti per luogo de
Page 273 - Carro già era sparito, vidi presso di me un veglio solo, degno di tanta reverenza in vista, che più non dee a padre alcun figliuolo. Lunga la barba e di pel bianco mista portava, a' suoi capelli simigliante, de' quai cadeva al petto doppia lista.
Page 254 - M' avea mostrato per lo suo forame Più lune già, quand io feci il mal sonno, Che del futuro mi squarciò il velame. Questi pareva a me maestro e donno, Cacciando il lupo ei lupicini al monte, Per che i Pisan veder Lucca non ponno. Con cagne magre, studiose e conte, Gualandi con Sismondi e con Lanfranchi S' avea messi dinanzi dalla fronte.
Page 601 - Avete il vecchio e il nuovo Testamento, E il pastor della Chiesa che vi guida: Questo vi basti a vostro salvamento.
Page 648 - Fa manifesto a chi di lei ben ode. Lo corpo, ond' ella fu cacciata, giace Giuso in Cieldauro, ed essa, da martiro E da esilio venne a questa pace. Vedi oltre fiammeggiar l' ardente spiro 130 D' Isidoro, di Beda e di Riccardo Che a considerar fu più che viro. Questi, onde a me ritorna il tuo riguardo, È il lume d' uno spirto, che in pensieri Gravi, a morire gli parve esser tardo.