Il Cimento: rivista di scienze, lettere ed arti, Volume 6

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1855
 

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Popular passages

Page 261 - Perché, ridotta tutta in somma pace e tranquillità, coltivata non meno ne' luoghi più montuosi e più sterili che nelle pianure e regioni sue più fertili, né sottoposta a altro imperio che de' suoi medesimi, non solo era abbondantissima d'abitatori, di mercatanzie e di ricchezze; ma illustrata sommamente dalla magnificenza di molti principi, dallo splendore di molte nobilissime e bellissime...
Page 118 - Svizzeri. Non essendo dunque stata la chiesa potente da potere occupare l'Italia, né avendo permesso che un altro la occupi, è stata cagione che la non è potuta venire sotto un capo, ma è stata sotto più principi e signori, da...
Page 519 - E quando finirà la brutta usanza Di chiudere la stalla, usciti i buoi? Noi seminiamo il grano in abbondanza, Ma chi lo mangia non...
Page 268 - ... ambizione di Lodovico Sforza governatore del duca di Milano. Per la qual cosa, subito morto Lorenzo, cominciarono a nascere quelli cattivi semi, i quali non dopo molto tempo, non sendo vivo chi gli sapesse spegnere, rovinarono, ed ancora rovinano la Italia.
Page 734 - Oltre che, coloro che stimano infallibile la specie umana non possono averla per tale se non in quanto a lor giudizio ella non si scosta dal vero; tanto che il vero e non l'arbitrio della specie umana è la legge e il giudice supremo ». La volontà del maggior numero non può aver forza assoluta di legge, se non in quanto si conforma colla ragione e col vero. La ragione, adunque, e non la volontà generale è la legge suprema.
Page 118 - Popoli che vivono, e quanto alla Religione e quanto agli ordini militari , secondo gli antichi ; e vedrebbe che in poco tempo farebbero più disordine in quella provincia i costumi tristi di quella corte , che qualunque altro accidente che in qualunque tempo vi potesse surgere . CAPITOLO DECIMOTERZO.
Page 23 - Quant'è bella giovinezza, che si fugge * tuttavia! Chi vuoi esser lieto, sia: di doman non c'è certezza.
Page 636 - ... grandi scrittori, che hanno l'istinto dell'arte, la politica non assorbisce in sé la poesia, ma rimane semplice stimolo, motore di grandi affetti e di altre fantasie. Nelle vere poesie vi è sempre qualche cosa di superiore che sopravvive, spento anche quello scopo politico che le si propongono. Guelfi e Ghibellini, Bianchi e Neri sono ormai dimenticati; le passioni, che rosero tanto il cuore di Dante, sono spente, ma non sono spente già le sublimi creazioni della Divina Commedia, alla quale...
Page 632 - Questo indirizzo classico-politico fu una singolarità di Alfieri e Foscolo, un effetto del loro studio in Plutarco e negli altri antichi, o proprio della vita italiana di quel tempo? e solo della vita italiana? 2. Il classicismo di Alfieri e Foscolo fu solo una vuota forma rettorica, una imitazione letteraria, o aveva sotto di sé qualche cosa di vivo e di moderno? 3. La tendenza politica assorbi in sé l'arte, o fu una semplice materia che essi seppero lavorare ed idealizzare?
Page 234 - Colpa e vergogna dell' umane voglie ) , Che partorir letizia in su la lieta Delfica Deità dovria la fronda Peneia, quando alcun di sé asseta. Poca favilla gran fiamma seconda : Forse diretro a me con miglior voci Si pregherà, perché Cirra risponda. Surge a...

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