Rime di Michelagnolo Buonarroti, il vecchio |
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affanni alcun alma altra altrui amare amore anima anzi ARGOMENTO bella bellezza beltà Buonarroti buono canzone ch'è chiama chiaro cieco cielo colla colpa concetto contento corpo costei credo cuore d'amore danno Dante degna desiderio desio dice diletto dimostra dire divina dolce dolore donna dono dura essendo eterno fare forma fortuna forza fuoco gentil gran grazia immaginare intende intero l'alma l'altra l'anima l'uno lascia luce lume lunga luogo MADRIGALE maggior male mano medesimo mente mezzo Michelagnolo mondo morire mortale morte natura nobile nuovo occhi opera Ordina pace Parad Paradiso pare parla parole passi pensando pensier perciocchè perfetta Petrarca pieno pietà poco Poeta pone porta possa poteva proprio quì ragione riguardo salute sarà sarebbe segno senso sento simile sommo SONETTO suppl tema terra torna troppo umano uomo vecchio vede veggio vena vero verso virtù vista viva voglia volere volto vuol
Popular passages
Page 245 - Esce di mano a Lui, che la vagheggia Prima che sia, a guisa di fanciulla, Che piangendo e ridendo pargoleggia, L' anima semplicetta, che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla. Di picciol bene in pria sente sapore ; Quivi s' inganna, e dietro ad esso corre, Se guida o fren non torce suo amore.
Page 172 - L' animo, ch' è creato ad amar presto, Ad ogni cosa è mobile che piace, Tosto che dal piacere in atto è desto. Vostra apprensiva da esser verace Tragge intenzione, e dentro a voi la spiega, Sì che 1
Page xiii - Nell' ora, credo, che dell' oriente Prima raggiò nel monte Citerea, Che di foco d' amor par sempre ardente, Giovane e bella in sogno mi parea Donna vedere andar per una landa Cogliendo fiori, e cantando dicea: Sappia, qualunque il mio nome domanda, Ch' io mi son Lia, e vo movendo intorno Le belle mani a farmi una ghirlanda. Per piacermi allo specchio qui m...
Page 212 - Vien dietro a me, e lascia dir le genti: sta' come torre ferma, che non crolla giammai la cima per soffiar de...
Page 274 - Sì tosto come in su la soglia fui Di mia seconda etade, e mutai vita, Questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu...
Page 273 - Elicona nascer fiume. Qual vaghezza di lauro? qual di mirto? Povera e nuda vai , Filosofia , Dice la turba al vii guadagno intesa. Pochi compagni avrai per l'altra via: Tanto ti prego più, gentile spirto, Non lassar la magnanima tua impresa. SONETTO II. A Stefano Colonna il vecchio, eh' era già stato in Avignonc, e si dipartiva. ijloriosa Colonna, in cui s'appoggia Nostra speranza e '1 gran nome Latino; Ch...
Page 264 - Quando mi vidi giunto in quella parte Di mia età dove ciascun dovrebbe Calar le vele e raccoglier le sarte , Ciò che pria mi piaceva allor m'- increbbe, E pentuto e confesso mi rendei , Ahi miser lasso!
Page 244 - tu ti faresti quale fu Semelè quando di cener fessi; che la bellezza mia, che per le scale delTetterno palazzo più s'accende, com...
Page xli - Voi altri pochi, che drizzaste il collo Per tempo al pan degli Angeli, del quale Vivesi qui, ma non sen vien satollo, Metter potete ben per 1' alto sale Vostro navigio, servando mio solco Dinanzi al1
Page 293 - 1 gran desio, l'accesa spene, Ragion, vergogna, e reverenza affrene; Di nostro ardir fra se stessa si sdegna; > Onde Amor paventoso fugge al core Lassando ogni sua impresa; e piagne, e trema; Ivi s'asconde, e non appar più fore. Che poss' io far , temendo il mio signore , Se non star seco infin all'ora estrema?