Gerusalemme liberata. Con note ossia spiegazione de'luoghi più oscuri [&c.]. Il tutto riveduto da R. Zotti, Volume 21806 |
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Acarino Adrasto albergo alfin allor amor anco appo Apriche Argante arme Armida avea campo capitan cavalier Chè ciel Circasso Clorinda colpo crin destrier dicea dittamo dolce drizza duce Ecco Egitto Eneide Erulo Eufrate fero ferro foco fortuna fugge gente GERUSALEMME LIBERATA gira Goffredo gran grida guarda Guelfo guerra guerrier guisa Iliade indi Indo intanto Ismen l'altro l'arme lassi lido lieto loco lunge LXII LXVI LXXI medesmo mira monte mortali morte mostri mura nemico notte novo occhj Odoacro omai Omero onor opre Ovidio Pagan passi percosse periglio petto piaga pianto piè pio Buglion poscia preghi primiero pugna puote Quinci Quivi regno Rinaldo saetta sangue scudo sdegno securo selva sembiante signor sovra spada spirto stuol suon Tancredi Tisaferno torre tosto troncar usbergo Vafrino varj vede veggio vendetta vinto Virg Virgilio volto XLII XLVI XXXVI
Popular passages
Page 133 - ... 1 suo infiammato viso fan biancheggiando i bei sudor più vivo: qual raggio in onda, le scintilla un riso ne gli umidi occhi tremulo e lascivo. Sovra lui pende; ed ei nel grembo molle le posa il capo, e '1 volto al volto attolle, ei famelici sguardi avidamente in lei pascendo si consuma e strugge.
Page 113 - Dell' alte sue mine il lido serba. Muoiono le città, muoiono i regni: Copre i fasti e le pompe arena ed erba; E l'uom d'esser mortal par che si sdegni. Oh nostra mente cupida e superba!
Page 44 - Misero, di che godi? oh quanto mesti fiano i trionfi ed infelice il vanto! Gli occhi tuoi pagheran (se in vita resti) di quel sangue ogni stilla un mar di pianto.
Page 260 - Giace il cavallo al suo signore appresso : Giace il compagno appo il compagno estinto : Giace il nemico appo il nemico; e spesso Sul morto il vivo, il vincitor sul vinto. Non v
Page 46 - Amico, hai vinto: io ti perdon... perdona tu ancora, al corpo no, che nulla pavé, a l'alma si; deh! per lei prega, e dona battesmo a me ch'ogni mia colpa lave.
Page 131 - Deh mira - egli cantò - spuntar la rosa dal verde suo modesta e verginella, che mezzo aperta ancora e mezzo ascosa, quanto si mostra men, tanto è più bella. Ecco poi nudo il sen già baldanzosa dispiega; ecco poi langue e non par quella, quella non par che desiata inanti fu da mille donzelle e mille amanti.
Page 46 - Non mori già, ché sue virtuti accolse tutte in quel punto e in guardia al cor le mise, e premendo il suo affanno a dar si volse vita con l'acqua a chi co '1 ferro uccise. Mentre egli il suon de...
Page 130 - Co' fiori eterni eterno il frutto dura , E mentre spunta l'un, l'altro matura. 9 t1 Nel tronco istesso , e tra l'istessa foglia Sovra il nascente fico invecchia il fico. Pendono a un ramo, un con dorata spoglia, L'altro con verde, il novo e '1 pomo antico.
Page 116 - Èrcole i segni Favola vile ai naviganti industri; E i mar riposti, or senza nome, ei regni Ignoti , ancor tra voi saranno illustri. Fia che 'l più ardito allor di tutti i legni , Quanto circonda il mar circondi e lustri; E la terra misuri, immensa mole, Vittorioso ed emulo del sole. XXXI. Un uom della Liguria avrà ardimento All' incognito corso esporsi in prima : Nè 1 minaccevol fremito del vento , Nè l...
Page 216 - Nella visiera, ove accertò la via. Moriva Argante, e tal moria qual visse; Minacciava morendo, e non languia: Superbi, formidabili e feroci Gli ultimi moti fur, l