Critica: Rivista di letteratura, storia e filosofia, Volume 6

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1908
 

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Page 110 - Noi non possiamo afferrare lo spirito umano, non possiamo scrutarne l'essenza, non possiamo conoscerlo se non in quanto si manifesta con li atti suoi e le sue elaborazioni. Se lo assumiamo quale la tradizione di molti secoli, ossia l'educazione, l'ha reso in noi, ci avventuriamo a mutilare le sue attitudini primitive, a confondere ciò ch'è essenziale in lui con ciò ch'è variabile e fortuito.
Page 110 - Ebbene sotto il fioco e dubio lume della metafisica, e nell'angusto campo della coscienza psicologica, non appare fra questi due ripugnanti divario alcuno; nel selvaggio e nel pensatore la metafisica trova la stessa quantità d'uomo e la stessa qualità. Aristotele può edificare nell'uno e nell'altro lo stesso numero di categorie; Piatone pone a giacere nel selvaggio lo stesso stuolo d'idee che vigila nel pensatore; Kant dovrebbe distillare dall'uno e dall'altro la stessa ragione pura...
Page 350 - È un sistema quello che, una volta inteso, s' impadronisce di tutte le cognizioni di un uomo, di tutte le azioni, di tutta la vita ! In Italia non si è ancora visto un simile fatto, e ve ne è bisogno; senza filosofia non si può diventar nazione, e filosofia italica oggi non v' è, né vi è speranza, se qualche giovane ardito non si spinge innanzi : ardisci ».
Page 75 - Il senso comune è un giudizio senz'alcuna riflessione, comunemente sentito da tutto un ordine, da tutto un popolo, da tutta una nazione o da tutto il gener umano...
Page 335 - Quando lo si considera attentamente, dal seno di esso si vede spuntare l'altro, e anzi l'uno e l'altro si svelano come uno e medesimo e si esce dal trilemma disperato: o di negare il carattere lirico e personale dell'arte, o di asserirlo come aggiuntivo, estrinseco e accidentale, o di escogitare una nuova dottrina di Estetica, che non si sa dove trovare. — Infatti, come si è già notato, che cosa vuoi dire intuizione pura se non: pura di ogni astrazione e di ogni elemento concettuale, e perciò...
Page 43 - E chi finirebbe poi di lodar Metastasio, considerando quanti buoni documenti e quanto buon costume egli ha sparso in ogni sua pagina? Questo pregio non è mai ne' suoi versi macchiato dalla più insensibile allusione a cosa disonesta, allontanandosi in questa parte dall
Page 238 - Ch'io cadrò morto a terra, ben m'accorgo; Ma qual vita pareggia al morir mio? La voce del mio cor per l'aria sento : Ove mi porti, temerario? China, Che raro è senza duol troppo ardimento. Non temer, rispond'io, l'alta ruina! Fendi sicur le nubi, e muor contento, Se il ciel si illustre morte ne destina!
Page 5 - Perfin contro il futuro spingi il folle ardimento E gridi alla tua sorte: « Io voglio e non pavento »> Ma non lo sai, fanciullo, non te l'han detto ancora Che assai lungo è il cammino, che la vita è di un'ora? E che prima di giungere al culmine agognato Avrai le mani lacere e il viso insanguinato? Che dovrai divorarti il sopruso e l'affronto? Che oggi ti chiami aurora e domani tramonto? Ero ancor piena l'anima di splendide chimere. Se volavano al vento le guerresche bandiere; Sentivo ancora i...
Page 394 - Ora il mondo è più largo di te e comprende in sé mille Vittorii, differentissimi d'intelligenza e di carattere. Il primo tuo moto è di paragonare il di fuori con te, secondo...
Page 104 - Bonghi: tutt' altro: ei fu, nel miglior senso, una testa forte, acuta, secca. Ma non so perché, a me non vien fatto di raffigurarmi la fisionomia letteraria del Bonghi altro che in un busto di rubizzo sofista acerbamente freddo. Ampia coltura, se non sicura sempre: pronta facoltà d'assorbire, anche non digerendo subito: grande facoltà di aggirare il volubile discorso nelle forme del ragionamento: forte e agguerrita audacia...

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