Lirici italiani del secolo decimosesto, con annotazioni |
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alcun allor amaro amico Amor antica assai bella breve buon canto canzone caro Casa cerca certo ch'a ch'io Chè chiama chiaro ciel colle corso credo cura d'amor d'ogni danno degno desio dice dolce dolor donna duol dura ebbe eterno fama felice figlio fiori fortuna forza fugge genti gentil giorno gira gloria gran intorno l'alma l'altro l'onde lasciando lasso legge lettere lieto LIRICI lodi luce lume lungo mente mille mira mondo morir mortal morte move nome note novo occhi omai onor pace parla parole passi pena pensier piangendo pien pietà poco poesia poeta porto pregio proprio quercia raccolta ragion regno rime sacro salute sangue santo scritto secolo segno seguir sento sereno Signor sonetto sospiri spento spera stelle talor Tasso terra torna trova vago vedi Venere vero versi virtù viver vivo voglie volge volo volto
Popular passages
Page 163 - Bench' io da lei m'appiatti in monte o 'n valle, E per solingo calle Notturno io mova e sconosciuto il piede; E mi saetta sì che ne' miei mali Mostra tanti occhi aver quanti ella ha strali.
Page 164 - Padre, o buon padre, che dal ciel rimiri, Egro e morto ti piansi, e ben tu il sai; E gemendo scaldai La tomba e il letto: or che ne gli alti giri Tu godi, a te si deve onor, non lutto : A me versato il mio dolor sia tutto.
Page 172 - Altri boschi, altri prati ed altri monti, felice e lieto Bardo, or godi e miri: ed altre ninfe vedi in vaghi giri danzar cantando intorno a fresche fonti. E ad altri che a...
Page 68 - Dopo il sest' anno a rivederti almeno, Superba Italia ; poi che starti in seno Dal barbarico stuol m...
Page 91 - La bella libertà , ch' altri t' ha tolta Per tuo non sano oprar , cerca e sospira ; E i passi erranti al cammin dritto gira Da quel torto sentier dove sei volta . Che se risguardi le memorie antiche, Vedrai , che quei , che i tuoi trionfi ornaro , T' han posto il giogo e di catene avvinta.
Page 25 - Notte placido figlio; o de' mortali egri conforto, oblio dolce de' mali sì gravi ond'è la vita aspra e noiosa; soccorri al core ornai, che langue e posa non ave, e queste membra stanche e frali solleva: a me ten vola, o sonno, e l'ali tue brune sovra me distendi e posa.
Page 30 - Borea ne' dì torbidi e manchi d'orrido giel l'aere e la terra implica; e la tua verde chioma ombrosa, antica, come la mia par d'ogn'intorno imbianchi or, che 'nvece di fior vermigli e bianchi, ha neve e ghiaccio ogni tua piaggia aprica; a questa breve e nubilosa luce vo ripensando, che m'avanza, e ghiaccio gli spirti anch'io sento e le membra farsi: ma più di te dentro e d'intorno agghiaccio, che più crudo Euro a me mio verno adduce, più lunga notte e dì più freddi e scarsi.
Page 373 - Grato mi è il sonno , e più l'esser di sasso, Mentre che il danno e la vergogna dura , Non veder, non sentir, m' è gran ventura : Però non mi destar ; deh parla basso.
Page 152 - Ed alle sponde dell' estrema Tile. Poggia pur, dall' umìl volgo diviso, L'aspro Elicona, a cui se' in guisa appresso Che non ti può più '1 calle esser preciso . Ivi pende mia cetra ad un cipresso : Salutala in mio nome , e dalle avviso Ch...
Page 100 - ... cibo e quella, si rallegra e gode, e dentro al nido suo si strugge e rode per desio di seguirla anch'ei volando, e la ringrazia in tal modo cantando che par ch'oltre '1 poter la lingua snode; tal...