Deux oeuvres de jeunesse de Frédéric OzanamEmmanuel Vitte, 1913 - 333 pages |
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âmes amore Anima apud Areop Aristot atto autem Avicenne Boëce Bonaventure Brucker Brunetto Latini c'était cause ch'è che'l choses chrétienne Cicéron ciel cielo ciò cité Compendium contemplation Convito création créatures d'Ozanam Dieu Dionys Divine Comédie docteurs doctrines dogmes écoles élémens Epist Ethic Faculté forme Frédéric Ozanam fuisse Henri Patin hommes humain Ibid idées Inferno inferos intellectuel l'âme l'amour l'antiquité l'Eglise l'homme l'humanité laisse latine lume Lyon ment Monarchia monde Mongols morale moyen âge nature ogni Ozanam Paradiso passim pensée philosophie de Dante Platon poète poétique premier puissance può Purgatorio quæ quale quam quod quoque raison religieuse Roger Bacon sagesse saint Bonaventure saint Thomas saurait scholastique science secundæ seul siècle sorte sunt système tamen théisme théologie thèse tion Tiraboschi tota tutto vede vérité vertu vice Victor Victor Cousin VIII Vita di Dante XVIII XXIX XXVIII xxxIII δὲ εἶναι καὶ μὲν τὰ τὸ
Popular passages
Page 128 - Lo maggior don che Dio per sua larghezza Fesse creando, e alla sua bontate Più conformato, e quel ch' ei più apprezza, Fu della volontà la libertate, Di che le creature intelligenti E tutte e sole furo e son dotate'. Or ti parrà, se tu quinci argomenti, L' alto valor del voto, s' è sì fatto Che Dio consenta quando tu consenti : Che nel fermar tra Dio e l' uomo il patto, Vittima fassi di questo tesoro Tal qual io dico , e fassi col suo atto.
Page 99 - SOLEA creder lo mondo in suo periclo Che la bella Ciprigna il folle amore Raggiasse, volta nel terzo epiciclo ; Per che non pure a lei facean onore Di sacrificio e di votivo grido Le genti antiche nell' antico errore ; Ma Dione onoravano e Cupido, Quella per madre sua, questo per figlio, E dicean ch' ei sedette in grembo a Dido ; E da costei, ond...
Page 128 - Lume v' è dato a bene ed a malizia, E libero voler che, se fatica • Nelle prime battaglie col ciel * dura, Poi vince tutto, se ben si notrica.
Page 169 - Amoi di vero ben pien di letizia, Letizia, che trascende ogni dolzore...
Page 71 - Ad evidentiam itaque dicendorum sciendum est quod istius operis non est simplex sensus, ymo dici potest polisemos, hoc est plurium sensuum; nam primus sensus est qui habetur per litteram, alius est qui habetur per significata per litteram. Et primus dicitur litteralis, secundus vero allegoricus sive moralis sive anagogicus.
Page 149 - Perigli siete giunti all' occidente A questa tanto picciola vigilia De' vostri sensi, ch' è del rimanente Non vogliate negar l' esperienza, Diretro al sol, del mondo senza gente. Considerate la vostra semenza : Fatti non foste a viver come bruti, Ma per seguir virtute e conoscenza.
Page 99 - Matto è chi spera che nostra ragione possa trascorrer la infinita via che tiene una sustanza in tre persone. State contenti, umana gente, al quia; che, se potuto aveste veder tutto, mestier non era parturir Maria; e disiar vedeste sanza frutto tai che sarebbe lor disio quetato, ch'etternalmente è dato lor per lutto...
Page xlii - ... spécialité philologique, que la lecture du billet fut accueillie par un rire général de malice, et peut-être un peu de vengeance par les nombreux universitaires qui composaient le public.
Page 170 - Frate, la nostra volontà quieta Virtù di carità, che fa volerne Sol quel ch'avemo, e d'altro non ci asseta. Se disiassimo esser più superne, Foran discordi gli nostri disiri Dal voler di Colui, che qui ne cerne : Che vedrai non capere in questi giri, S...
Page 112 - Quando per dilettanze o ver per doglie, che alcuna virtù nostra comprenda, l'anima bene ad essa si raccoglie, par ch'a nulla potenza più intenda; e questo è contra quello error che crede ch'un'anima sovr'altra in noi s'accenda.