Tragedie e cantiche

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Giovani Silvestri, 1838
 

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Page 43 - Cui sacro sia de' cittadini il sangue? Per te, per te, che cittadini hai prodi, Italia mia. combatterò, se oltraggio Ti muoverà la invidia. E il più gentile Terren non sei di quanti scalda il sole? D'ogni bell'arte non sei madre, o Italia? Polve d'eroi non è la polve tua? Agli avi miei tu valor desti e seggio E tutto quanto ho di più caro alberghi ? LANCIOTTO Vederti, udirti, e non amarti...
Page 54 - Il piede Dalle virginee tue stanze volgevi Al secreto giardino. E presso al lago, In mezzo ai fior prosteso, io sospirando Le tue stanze guardava; e al venir tuo Tremando sorsi. — Sopra un libro attenti Non mi vedeano gli occhi tuoi ; sul libro Ti cadeva una lagrima... Commosso Mi t'accostai. Perplessi eran miei detti. Perplessi pure erano i tuoi. Quel libro Mi porgesti e leggemmo. Insiem leggemmo « Di Lancillotto come amor lo strinse. « Soli eravamo e senza alcun sospetto...
Page 54 - E presso al lago 125 in mezzo ai fior prosteso, io sospirando le tue stanze guardava; e al venir tuo tremando sorsi. — Sopra un libro attenti non mi vedeano gli occhi tuoi; sul libro ti cadeva una lagrima. . . Commosso 130 mi t'accostai.
Page 52 - Ov'è mio padre? Almen da lui sapessi Se ancor qui alberga... il mio... cognato! — Io queste Mura avrò care sempre . .. Ah, sì, lo spirto Esalerò su questo sacro suolo Ch'egli asperse di pianto!... Empia, discaccia Sì rei pensieri ; io son moglie !... PAOLO. — Favella Seco medesma e geme. FRANO. Ah, questo loco Lasciar io deggio ; di lui pieno è troppo ! Al domestico aitar ritrarmi io deggio... E giorno e notte innanzi a Dio prostrata, Chieder mercè de...

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