Gemme di prosa narrativa italiana del cinquecento, illustrate con note

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S. Lapi, 1914 - 246 pages
 

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Page 207 - Parlò a lungo il dolore, poscia il furor non tacque; e invocò morte, e si lanciò nel fiume: cara un tempo ad Amore la rispettaron l'acque. Lei che raminga in traccia del perduto signor scorrea la terra incoraggi soave la dea che al crin le bionde spiche allaccia ; a lei stendea le braccia racconsolando, e la compianse, Giuno. Sola Venere altera non calmò l'ire gravi, e su l'afflitta compier giurò la sua vendetta intera.
Page 9 - ... loro creditori liberarsi. Queste persuasioni accesero l'ambizioso animo del Duca di maggior desiderio del dominare; e per darsi riputazione di severo e giusto, e per questa via accrescersi grazia nella plebe, quelli che avevano amministrata la guerra di Lucca perseguitava, ed a messer Giovanni de' Medici, Naddo Ruccellai e Guglielmo Altoviti tolse la vita, e molti in esilio e molti in danari ne condannò.
Page 207 - E invocò morte, e si lanciò nel fiume: Cara un tempo ad Amore La rispettaron l'acque. Lei che raminga in traccia Del perduto signor scorrea la terra Incoraggi soave La dea che al crin le bionde spiche allaccia; A lei stendea le braccia Racconsolando, e la compianse, Giuno. Sola Venere altera Non calmò l'ire gravi, e su l'afflitta Compier giurò la sua vendetta intera. Chi dir potria l'oscura Carcere ei duri uffici? Chi l'auree lane e la diffidi onda 'i Amor, dov'eri?
Page 108 - Toscana voce cosi rispose : Ferma questa fanciulla sopra un monte, Con ornamenti di funebri nozze; Né genero sperare uomo mortale, Ma fiero e crudo, e ripien di veleno : Un che, volando, ognun stracca e fatica, E col ferro e col fuoco strugge il tutto; Del quale ha Giove tema e gli altri Dei, Trémonne i fiumi e le tenebre inferne.
Page 207 - Amor conosce ed ama: e cade il ferro; e la lucerna incauta co l'ardente liquor l'omero impiaga. Fuggiva il sonno: a lei vergogna e duolo l'alma pungean. Tu rapido movevi per l'aure lievi a volo. Te ritenne Citera. Ivi...
Page 205 - Ebe sorride, il giovin seno penetri ardito, i nostri carmi avrai; né la candida tua Psiche, e le belle forme e la notte e gli amorosi guai inonorati andranno. Or ella è teco, e dell'antico affanno, che ricompensa un più propizio fato, dolce memoria suona per l'Olimpo beato.
Page 14 - ... mai sicurtà alcuna; perché tu non sai donde ha a nascere il male; e chi teme di ogni uomo, non si può mai assicurare di persona. E se pure tenti di farlo, ti aggravi nei pericoli ; perché quelli che rimangono, si accendono più negli odj, e sono più parati alla vendetta.
Page 206 - ... fin che il terror poteo nel cor turbato strano eccitar d'atrocità consiglio. E già un placido sonno gli occhi d'Amor chiudea, quando alle quete coltri jo perversa il pie volgea.
Page 205 - Tornò da' freddi suoi vedovi altari Te consigliando alla giurata guerra. Ma la vendetta invano Volgean gli occhi di Psiche. Ardesti, ea te l'antiche Arme cadean di mano. Vittima incerta entro a funereo letto Tradotta al monte, abbandonata, e pianta, Giù per valli profonde in ricco tetto ; Peso a un Zefiro amico ella scendea. Là di sè in forse i vuoti dì vivea Fra tema e speme a sconosciuto amante...
Page 208 - Ne' tristi regni de la gente morta. A lo splender de l' auro, Lei l' avaro nocchier pronto raccolse; E varcò la palude* Latra Cerbero invano: Le gole il cibo, e gli occhi il sonno chiude...

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