Compendio della storia di Sicilia

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Giovanni Pedone, 1843 - 340 pages
 

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Page 209 - Sicilia, se drittamente guardiamo, appare che solamente per obbrobrio degl' italiani principi sia rimasta , i quali non più al modo degli eroi, ma alla guisa della plebe seguono la superbia. Ma Federico Cesare, e il ben nato suo figliuolo Manfredi, illustri eroi, dimostrando la nobiltà e drittezza della sua forma, menlrechè fu loro favorevole la fortuna, seguirono le cose umane, e disdegnarono le bestiali. Il perché coloro che erano d...
Page 203 - Federigo regnò tren t'anni imperadore, e fu uomo di grande affare e di gran valore, savio di scrittura, e di senno naturale, universale in tutte cose ; seppe la lingua latina, e la nostra volgare, tedesco, e...
Page 209 - II perché coloro che erano d' alto cuore e di grazie dotati si sforzarono d'aderirsi alla maestà di sì gran principi; talché in quel tempo tutto ciò che gli eccellenti Italiani componevano, tutto parimente usciva alla corte di sì alti monarchi. E perché la regale lor sedia era in Sicilia...
Page 209 - Jue nobilissimo signore , e la gente , che avea bontade, veniva a lui da tutte le parti perché l' uomo donava molto volentieri , e mostrava belli sembianti , e chi avca alcuna speciale bontà a lui veniano, Trovatori, Sonatori , e belli parlatori , uomini d' arti, gio~ strafori , schermitori , e d
Page 209 - ... veggiamo fondarsi il Cortigiano volgare: in essa scriversi poesie illustri, prima che gli altri popoli ne scrivessero : da essa uscire le più venerande memorie di questo comune sermone, che per tutte le terre Italiche ancor si scrive e s...
Page 153 - Majone pose diligentissima opera a disfarsi di quanti erano illustri personaggi nella corte e per nobiltà di sangue e per integrità di condotta.
Page 209 - ... in quel tempo tutto ciò che gli eccellenti Italiani componevano, tutto primamente usciva alla corte di sì alti monarchi. E perché la regale loro sede era in Sicilia, accadde che tutto quello che i...
Page 201 - M on ferrato, del bosco e del Carretto, le città di Vercelli e di Novara, abbandonati i ghibellini, si diedero a seguire i guelfi. Lo stesso famoso Pietro delle Vigne, amico contidente e gran cancelliere di Federico, tentò di avvelenarlo : e mal gliene incolse. Scoperta la perfida trama, l...
Page 215 - Napoli a soggezione, e si felicemente riuscì noll' intento, che nel mese di ottobre ebbe non pur quella città , ma eziandio tutta la provincia di Terra di Lavoro. Indi diessi ad ordinare il governo del regno , e vi provvide principalmente nel parlamento di Foggia, in cui stabili leggi sapientissime.
Page 141 - ... di ladroni, omicidi e di ogni più trista gentaglia. Per lo che con t'utto l'animo loro si prepararono alla guerra.

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