Opere Varie, Volumes 7-8

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Page 73 - Che se la voce tua sarà molesta Nel primo gusto, vital nutrimento Lascerà poi quando sarà digesta. Questo tuo grido farà come vento Che le più alte cime più percuote : E ciò non fa d' onor poco argomento. Però ti son mostrate in queste ruote , Nel monte , e nella valle dolorosa Pur l' anime che son di fama note: Che l
Page 105 - Eran quel dì a vederle; Qual si posava in terra, e qual su l'onde; Qual con un vago errore Girando, parea dir: Qui regna Amore.
Page 85 - Era già l' ora che volge il disio Ai naviganti, e intenerisce il core Lo dì ch' han detto ai dolci amici addio ; E che lo nuovo peregrin d...
Page 105 - Da' bei rami scendea, Dolce nella memoria, Una pioggia di fior sovra il suo grembo : Ed ella si sedea Umile in tanta gloria, Coverta già dell
Page 104 - Ride Armida a quel dir.; ma non che cesse Dal vagheggiarsi , o da' suoi bei lavori. Poi che intrecciò le chiome, e che ripresse Con ordin vago i lor lascivi errori , Torse in anella i crin minuti, e in esse, Quasi smalto su l'or, consparse i fiori; ' E nel bel sen le peregrine rose Giunse ai nativi gigli , e '1 vel compose.
Page 94 - ... 1 solecchio, che del soverchio visibile lima. Come quando drill' acqua o dallo specchio salta lo raggio all' opposita parte, salendo su per lo modo parecchio a quel che scende, e tanto si diparte dal cader della pietra in igual tratta...
Page 79 - Che stima faresti tu d' un maestro di musica, che ad ogni tratto errasse le note, e ti saltasse d' una chiave nell' altra senza regole di contrappunto ? Pausania racconta che un vecchio sonatore di lira mandava i suoi scolari ad udire un pessimo citarista, acciocché prendessero abborrimento alle stonazioni. Un Vocabolario fuor di grammatica è un citaredo fuori di tuono. Ma le sue mende grammaticali, le sue rettoriche confusioni sono una ciancia a petto dei suoi storpi ed errori dal lato dell
Page 110 - Medita bene il sublime di questa espressione , e vedrai spettacolo meraviglioso : vedrai tutte le esistenze , tutte le vite incessantemente partire da questo gran mare , e incessantemente a lui ritornarsi come rapidi fiumi da tutte le parti della creazione , un mare di cui l' occhio della mente indarno cerca le rive , un mare di cui ninna forza d' immaginazione può abbracciare l...
Page 170 - Dio al numero pervenuti di mille trecento quarant' otto, quando nella egregia città di Fiorenza, oltre ad ogni altra italica bellissima, pervenne la mortifera pestilenza, la quale, per operazion de' corpi superiori o per le nostre inique opere, da giusta ira di Dio a nostra correzione mandata sopra i mortali, alquanti anni davanti...
Page 101 - Fuggì tutta la notte, e tutto il giorno errò senza consiglio e senza guida, non udendo o vedendo altro d'intorno, che le lagrime sue, che le sue strida. Ma...

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