Scritti

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Felice Le Monnier, 1851 - 480 pages
 

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Page 469 - La contingenza , che fuor del quaderno Della vostra materia non si stende, Tutta è dipinta nel cospetto eterno. Necessità però quindi non prende, Se non come dal viso in che si specchia Nave che per corrente giù discende. Da indi, si come viene ad orecchia Dolce armonia da organo , mi viene A vista il tempo che ti s' apparecchia Qual si partì Ippolito d' Atene Per la spieiata e perfida noverca, Tal di Fiorenza partir ti conviene.
Page 411 - Perch'i' no spero di tornar giammai, ballatetta, in Toscana, va tu, leggera e piana, dritt'a la donna mia, che per sua cortesia ti farà molto onore. Tu porterai novelle di sospiri, piene di doglia e di molta paura; ma guarda che persona non ti miri che sia nemica di gentil natura...
Page 89 - Stati-Uniti dalla madre patria, e per colpa sua egli ebbe a toccare delle sconce mortificazioni, di cui basti referire solo una. Certo giorno un fattore dal contado di Perugia venne alla fiera del paese, e trasse di tasca la scatola piena stivata di tabacco, detto di Chiaravalle, sottilissimo e grato, offerendone a Biagio. Biagio, che già la guardava con occhio feroce, non se lo fece dire due volte: ed ecco avventa le dita come artiglio di aquila; ma tanto si presentava compressa la polvere, che...
Page 104 - ... est anima mala. Quale animale senza necessità di fame o di difesa uccide le creature di Dio? Nessuno tranne l'uomo, che per vaghezza o per ozio fa strage delle anime viventi, e dalle voglie omicide ricava argomento di trionfo. Quale animale come l'uomo ha fatto della distruzione un mestiere? Sopra ogni studio, per cui diventa simile a Dio la vostra mente, voi avete nobilitato questo mestiere, e col soccorso delle scienze più sublimi vi siete ingegnati sciogliere il problema di sterminare la...
Page 103 - Taci là! credi che io non sappia esercitare il mio ufficio? Pensi tu essere cosa insolita la magistratura in casa mia? Se tu avessi letto il nostro Esopo , tu sapresti come la scimmia giudicasse la gran lite tra la volpe e il lupo, ove dette torto a tutti e due. Qui bisogna meditarvi sopra:" e mangiò un fico: — "conciossiacosaché ci abbia insegnato Loysel: bien juge qui tard juge; — et de fol juge briéve sentence; — et qui veut bienjuger écoute panie.
Page 4 - Come procede innanzi dall'ardore, Per lo papiro suso un color bruno, Che non è nero ancora , e '1 bianco muore. Gli altri due riguardavano, e ciascuno Gridava: o me Agnel, come ti muti! Vedi che già non se
Page 106 - ... cosa che ti riesca molesta, all'ultimo ne avrai rimerito dagli altri, e in ogni caso dalla tua coscienza, suprema premiatrice dei buoni; e forse a rivederci nell'altro mondo, perocché il sapientissimo re Salomone che cosa abbia detto: "Chi sa se lo spirito delle bestie vada in su od in giù?"3 Questo noi vedremo dopo . . . Ciò detto, la scimmia con salti smisurati fece ritorno alle amate fronde e più agli amati frutti del fico».
Page 98 - Ma risovvenendomi del villaggio ove io aveva salvata la vita al fanciullo , e la sicurezza in cui mi stava che mi avrebbero usato costà oneste e liete accoglienze , mi persuasero a proseguire. Arrivo , e mi...
Page 92 - Lascio considerare a chi legge se noi potevamo ricusare una novella in una serata d'inverno quando la neve fiocca, standoci seduti al canto del fuoco? Allora Lazzaro incominciò così: «Un montanino verso questi mesi scese per certe sue faccende in Maremma. Baciata e ribaciata la famiglia, mette un pane in sacca, che dell'acqua da ogni parte se ne trova, e vassi con Dio. Giunto come sarebbe1 a mezza strada, ecco una vocina fioca percuoterlo all'improvviso, che in doloroso guaio diceva: — Eccellenza!...
Page 5 - Bella Italia, amate sponde. Pur vi torno a riveder! Trema in petto e si confonde L'alma oppressa dal piacer. Volgi l'onda al mar spedita, O de...

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