La divina commediaLefevre, 1838 - 538 pages |
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Acheronte acqua alcun Allor altra altrui amor angeli anima appresso Arno aspetto assai avea Barbariccia beati Beatrice Bertram dal Bornio buon CANTO CANTO XVI CANTO XX cerchio ciascun ciel colui cominciò convien cotal cotanto credo Cristo Dante dice dicea dietro dimanda dinanzi disio dissi divina dolce donna Draghignazzo dritto drizzò duca eterno Eunoè facea fece fiamma figlio Flegias frate fummo fuoco gente giro giuso Graffiacan gran gridò guarda Indi inferno James Byrne laggiù lascia luce lume maestro maraviglia mente mondo monte mosse mostra nvidia occhi omai ombra ovra padre parea parlar parole passi petto piange pianta piè poco Poeta Poscia pria puote Purgatorio quinci Quivi raggio ragione rispose Rubicante ruota santa senti settimo cerchio Sì ch sovra spiriti spirto stelle suso terra tosto trista veder vedi vedrai veggio venir vidi Virgilio virtù viso vista volse volto
Popular passages
Page 24 - Acheronte. Allor con gli occhi vergognosi e bassi, Temendo no 'l mio dir gli fusse grave , 80 Infino al fiume di parlar mi trassi. Ed ecco verso noi venir per nave Un vecchio bianco per antico pelo , Gridando: Guai a voi anime prave: Non isperate mai veder lo cielo. 85 I' vegno per menarvi all' altra riva , Nelle tenebre eterne, in caldo e in gelo: E tu che se' costì, anima viva, Partiti da cotesti che son morti.
Page 473 - Atene Per la spietata e perfida noverca, Tal di Fiorenza partir ti conviene Questo si vuole, e questo già si cerca, E tosto verrà fatto a chi ciò pensa Là dove Cristo tutto dì si merca. La colpa seguirà la parte offensa In grido, come suol ; ma la vendetta Fia testimonio al ver che la dispensa. Tu lascerai ogni cosa diletta Più caramente, e questo è quello strale Che 1' arco dello esilio pria saetta. Tu proverai sì come sa di sale Lo pane altrui, e com' è duro calle Lo scendere e il salir...
Page 21 - PER me si va nella città dolente, Per me si va nell' eterno dolore, Per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore : Fecemi la divina potestate, La somma sapienza e il primo amore. Dinanzi a me non fur cose create, Se non eterne, ed io eterno duro : Lasciate ogni speranza, voi ch...
Page 137 - Diretro al sol, del mondo senza gente. Considerate la vostra semenza : Fatti non foste a viver come bruti, Ma per seguir virtute e conoscenza.
Page 473 - La contingenza, che fuor del quaderno Della vostra materia non si stende, Tutta è dipinta nel cospetto eterno ; Necessità però quindi non prende, Se non come dal viso, in che si specchia, Nave che per corrente giù discende. Da indi, sì come viene ad orecchia Dolce armonia da organo, mi viene A vista il tempo che ti s
Page 393 - C'osì 1' intelligenza sua bontate Multiplicata per le stelle spiega, Girando sè sopra sua unitate. Virtù diversa fa diversa lega Col prezioso corpo ch' el1' avviva, Nel qual, sì come vita in voi, si lega. Per la natura lieta onde deriva, La virtù mista per lo corpo luce, Come letizia per pupilla viva. Da essa vien ciò che da luce a luce Par differente, non da denso e raro : Essa è formal principio che produce, Conforme a sua bontà, lo turbo e il chiaro.
Page 499 - Rlolx»Oppresso di stupore alla mia guida Mi volsi , come parvol che ricorre Sempre colà dove più si confida. E quella , come madre che soccorre Subito al figlio pallido ed anelo Con la sua voce che '1 suoi ben disporre , Mi disse : non sai tu che tu se...
Page 549 - In forma dunque di candida rosa Mi si mostrava la milizia santa, Che nel suo sangue CRISTO fece sposa; Ma l' altra, che volando vede e canta La gloria di colui che la innamora, E la bontà che la fece cotanta, Sì come schiera d' api, che s' infiora Una fiata, ed una si ritorna Là dove suo lavoro s' insapora, Nel gran fior discendeva, che s' adorna Di tante foglie, e quindi risaliva Là dove il suo amor sempre soggiorna.
Page 235 - Europa, ch' ei non sien palesi? La fama che la vostra casa onora, Grida i signori, e grida la contrada, Sì che ne sa chi non vi fu ancora. Ed io vi giuro, s'io di sopra vada, Che vostra gente onrata non si sfregia Del pregio della borsa e della spada.
Page 157 - Diss' egli a noi, guardate ed attendete Alla miseria del maestro Adamo * : Io ebbi vivo assai di quel ch' i' volli , Ed ora, lasso! un gocciol d' acqua bramo. Li ruscelletti che de...