Scritti minori e letteresuccessori Le Monnier, 1882 - 427 pages |
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23 dicembre 29 novembre Addio affetto Amalia amore Andrea Maffei arte artista Bartolini bassorilievo Belle Arti bellezza Beppina bozzetto buona busto Carissimo amico caro amico Cavour Cesare Guasti ch'io chè chiesa colla commissione conte Luigi Camerini contessa creda ec cuore dell'arte desiderio dico dire dolce dolore Emilio De Fabris Esposizione Esposizioni mondiali famiglia fare Fiesole figlia figura Firenze giorno GIOVANNI DUPRÈ gruppo gusto ieri l'amore l'arte l'ho lavoro lettera letto Livorno lodi Luigi Mussini Luigi Venturi Luisina maravigliosa marmo memoria mente Michelangiolo modello moglie monumento morte nuovo oggi opere parla parole pensato pensiero piacere poco posso prego prof pubblico resto ricevuto Ricordi a pag ringrazio Ritratto salute santa sarà scolpi scrisse scritto scrivere scultura sento Siena signor Professore signora Alinda soggetto speranza spero statua studio Tito Sarrocchi troppo trovare Vedi Ricordi VENTURI vero villa di Lappeggi viva voglio zione
Popular passages
Page 193 - E s' io al vero son timido amico, Temo di perder vita tra coloro Che questo tempo chiameranno antico. La luce in che rideva il mio tesoro Ch' io trovai lì , si fe' prima corrusca, Quale a raggio di sole specchio d' oro ; Indi rispose : coscienza fusca O della propria o dell...
Page 98 - L' angel che venne in terra col decreto Della molt' anni lagrimata pace, Che aperse il ciel dal suo lungo divieto, Dinanzi a noi pareva sì verace Quivi intagliato in un atto soave, Che non sembiava imagine che tace. Giurato si saria ch' ei dicesse : Ave ; Perocchè ivi era immaginata quella, Che ad aprir l
Page 282 - ... or vien quinci ed or vien quindi, e muta nome, perché muta lato. 102 Che fama avrai tu più, se vecchia scindi da te la carne, che se fossi morto innanzi che lasciassi il pappo e il dindi, 105 pria che passin mili
Page 90 - E ripensò le mobili tende, ei percossi valli, e il lampo de' manipoli, e l'onda dei cavalli, e il concitato imperio, e il celere ubbidir.
Page 129 - Ma tra' grandi e celesti il più potente, Che fa spesso cader di mano a Marte La sanguinosa spada, ed a Nettuno, Scotitor de la terra, il gran tridente, E le folgori eterne al sommo Giove. In questo aspetto, certo, e in questi panni Non riconoscerà sì di leggiero Venere madre me suo figlio Amore.
Page 81 - Parea ciascuna rubinetto, in cui Raggio di Sole ardesse sì acceso, Che ne
Page 387 - Amore. Acceso di virtù, sempre altro accese, Pur che la fiamma sua paresse fuore. Onde, d' allora che tra noi discese, Nel limbo dell' Inferno, Giovenale, Che la tua affezion mi fe' palese, Mia benevoglienza inverso te fu quale Più strinse mai di non vista persona.
Page 103 - Ritonda ; ma qui bisogna seguitare 12 l'otto facce, ed entrare in catene ed in morse di pietre, che sarà cosa molto difficile. Ma ricordandomi che questo è tempio sacrato a Dio e alla Vergine, mi confido che facendosi in memoria sua, non mancherà d'infondere il sapere dove non sia, ed aggiugnere le forze e la sapienza e l'ingegno a chi sarà autore di tal cosa.
Page 111 - Sempre natura, se fortuna trova discorde a sé, com'ogni altra semente fuor di sua region, fa mala prova. E se '1 mondo là giù ponesse mente al fondamento che natura pone, seguendo lui, avria buona la gente.
Page 69 - Il fare un libro è meno che niente se il libro fatto non rifa la gente.