Miscellanea, Volume 181891 |
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14 Novembre 27 novembre Adriano alcuni allora Aretino arte magica assai bella canto card cardinali casa Cefalù certo chè cielo Cinotto colle cometa di Biela conclave Congresso Notturno corpuscoli correnti meteoriche credo diavolo dice Epitteto Farnese fenomeno fiaba Foligno Foscolo frate Gaar giorno Giovanni Giuseppe Piermarini Ibid infatti intorno invece Jacobacci Jacopo l'Aretino l'Armellino l'arte magica l'orbita legge Leone Leone X Leonidi lett lettera lungo Maffei magia medesima Medici mente Milano morte mostra natura notizie novellina novembre nuovo Opere orbita osservazioni Ottolini papa parole Pasquino passo Pattolo Perseidi pesca pescatori Piermarini Pietro Pietro Aretino pioggia meteorica Pitrè poco poesia poeta Ponzetta pubblico punto raccolta radiazione ricordato risposta Rovereto santo SANUDO sarà Scipione Maffei scriveva Signore Soderino sonetto stelle cadenti streghe stregheria stregoneria Tartarotti Terra trova Vedi Venezia verso VIII XXXII Zacinto zione
Popular passages
Page 17 - V'è un ponte presso alla marina che ricongiunge il sentiero. Mi sono fermato su quel ponte, e ho spinto gli occhi sin dove può giungere la vista; e percorrendo due argini di altissime rupi e di burroni cavernosi, appena si vedono imposte su le cervici dell'Alpi altre Alpi di neve che s'immergono nel...
Page 36 - ... indolenza : e se questo cuore non vorrà più sentire, io me lo strapperò dal petto con le mie mani, e lo caccerò come un servo infedele.
Page 6 - Ilio di torri inclite in guerra. Bella è Zacinto. A lei versan tesori l'angliche navi; a lei dall'alto manda i più vitali rai l'eterno sole; candide nubi a lei Giove concede, e selve ampie...
Page 16 - Sono salito su la più alta montagna: i venti imperversavano ; io vedeva le querce ondeggiar sotto a' miei piedi ; la selva fremeva come mar burrascoso, e la valle ne rimbombava; su le rupi dell'erta sedeano le nuvole — nella terribile maestà della natura la mia anima attonita e sbalordita ha dimenticato i suoi mali , ed è tornata per alcun poco in pace con sé medesima.
Page 55 - Lancia il Sole partendo pochi raggi, come se quelli fossero gli estremi addio che da alla Natura; le nuvole rosseggiano, poi vanno languendo, e pallide finalmente si abbujano : allora la pianura si perde, l'ombre si diffondono su la faccia della terra, ed io, quasi in mezzo all'oceano, da quella parte non trovo che il cielo.
Page 16 - Alfine eccomi in pace! — Che pace? stanchezza, sopore di sepoltura. Ho vagato per queste montagne. Non v'è albero, non tugurio, non erba. Tutto è bronchi ; '" aspri e lividi macigni ; e qua e là molte croci che segnano il sito de
Page 51 - ... non andavano, come i moderni, dietro alle minuzie della cosa, dimostrando evidentemente lo studio dello scrittore, che non parla o descrive la cosa come la natura stessa la presenta, ma va sottilizzando, notando le circostanze, sminuzzando e allungando la descrizione per desiderio di fare effetto: cosa che scuopre il proposito, distrugge la naturale disinvoltura e negligenza, manifesta l'arte e l'affettazione, ed introduce nella poesia a parlare più il poeta che la cosa » ; sicché
Page 53 - Qui Galileo sedeva a spiar l'astro Della loro regina; e il disviava Col notturno rumor l'acqua remota, Che sotto a' pioppi delle rive d'Arno 15 Furtiva e argentea gli volava al guardo.
Page 54 - ... quali ondeggiano le messi , e si scuotono le viti sostenute in ricchi festoni dagli ulivi e dagli olmi : le balze ei gioghi lontani van sempre crescendo come se gli uni fossero imposti su gli altri. Di sotto a me le coste del monte sono spaccate in burroni infecondi, fra i quali si vedono offuscarsi le ombre della sera, che a poco a poco s'innalzano; il fondo oscuro e orribile sembra la bocca di una voragine.