Il Cimento: rivista di scienze, lettere ed arti, Volume 4 |
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Popular passages
Page 276 - affezion mia tanto profonda, Che basti a render voi grazia per grazia, Ma quei che vede e puote, a ciò risponda. lo veggo ben che giammai non si sazia Nostro intelletto, se il ver non lo illustra, Di fuor dal qual nessun vero si spazia. Posasi in esso, come fèra in lustra, Tosto che giunto l'ha: e giugner puollo; Se non, ciascun disio sarebbe frustra.
Page 874 - E che gente è, che par nel duol sì vinta ? Ed egli a me : Questo misero modo Tengon 1' anime triste di coloro, Che visser senza infamia e senza lodo. Mischiate sono a quel cattivo coro Degli angeli che non furon ribelli, Né fur fedeli a Dio, ma per sé foro. Cacciarli i ciel per non esser men belli, Né lo profondo inferno gli riceve, Che alcuna gloria i rei avrebber d
Page 574 - Magistrati supremi veglieranno a che » si mantenga il migliore accordo tra la Chiesa » e lo Stato, ed a tal fine continueranno ad eser» citare la loro autorità e giurisdizione in ciò che » concerne gli affari ecclesiastici, secondo l'uso
Page 836 - Palla, liberi dall'elmo, coprir le rosee disarmate spalle; senti l'aura celeste, e mirò le onde lambir a gara della diva il piede, e spruzzar riverenti e paurose la sudata cervice e il casto petto, che i fulvi crin discorrenti dal collo coprian siccome li moveano l'aure.
Page 515 - Italo ardito, a che giammai non posi Di svegliar dalle tombe I nostri padri? ed a parlar gli meni A questo secol morto, al quale incombe Tanta nebbia di tedio? E come or vieni Sì forte a' nostri orecchi e sì frequente, Voce antica de
Page 372 - Che non è nella lista de' tiranni Carne nè pesce. Nè il Rogantin di Modena vi manca, Che avendo a trono un guscio di castagna, Come se fosse il Conte di Culagna, Tra i re s' imbranca. Roghi e mannaie macchinando, vuole Con derise polemiche indigeste, Sguaiato Giosuè di casa d
Page 266 - Le difese , per contrario , me lo rendono un uomo volgare; buono, se si vuole, pacifico, intemerato, innocente, ma pure senza energia e senza individualità; simile agli anacoreti delle Vite dei SS. Padri, i quali non hanno altra differenza, che nel nome ». Questo giudizio portato dallo Spaventa più per geniale divinazione, che per notizia di documenti, prova la parentela delle anime gagliarde , e dimostra che solo i forti sanno...
Page 670 - Or il farne una non é opera degli uomini : bisogna ch' essi abbraccino quella che trovano ; — e la miglior religione é sempre quella che abbiamo avuta in eredità dai nostri avi, e che si é amalgamata colle leggi della nostra patria. Perciò va rispettata la religione, come appunto si rispettan le leggi.
Page 265 - Opere di T. Campanella, precedute da un discorso sulla vita e le dottrine dell'autore per Alessandro D'Ancona, Torino 1854; in «II Cimento» [Torino], 31 agosto 1854, pp.
Page 124 - ... è cieco e la signoria capricciosa. La libertà e l'autorità sono due corrispettivi che si debbono accoppiare per sortire l'intento loro. La prima, abilitando le varietà naturali a esplicarsi, fa sì che la civil comunanza veste e rappresenta in ristretto i pregi della specie; la seconda, unizzandola, le dà forma d'individuo. L'una è la fonte del progresso che svolge le potenze sociali, l'altra è la guardia che le conserva. Entrambe hanno il loro archetipo nella creazione, stante che il...