La Gerusalemme Liberata e la Conquistata: riscontri e considerazioni

Front Cover
 

Selected pages

Contents

Common terms and phrases

Popular passages

Page 329 - Penso — risponde — a la città del regno di Giudea antichissima regina, che vinta or cade, e indarno esser sostegno 10 procurai de la fatai ruina, e ch'è poca vendetta al mio disdegno 11 capo tuo che '1 Ciclo or mi destina.
Page 360 - Ma quando il sol gli aridi campi fiede Con raggi assai ferventi, e in alto sorge; Ecco apparir Gerusalem si vede , Ecco additar Gerusalem si scorge, Ecco da mille voci unitamente Gerusalemme salutar si sente. IV. Cosi di naviganti audace stuolo Che mova a ricercar estranio lido , E in mar dubbioso e sotto ignoto polo Provi l...
Page 363 - Difende la città senza paura, E il barbarico orgoglio estima poco; E dove morte uno ed un altro fura, Non é chi per viltà ricusi il loco.
Page 360 - Gli aprì tre volte, ei dolci rai del cielo Cercò fruire, e sovra un braccio alzarsi; E tre volte ricadde ; e fosco velo Gli occhi adombrò, che stanchi alfin serrarsi; Si dissolvono i membri, e '1 mortal gelo Irrigiditi, e di sudor gli ha sparsi.
Page 246 - l'erta rupe, e l'aura e l'onda rispondean pur ~ Ruperto ' a' suoi cordogli; par che la cetra al nome ancor risponda, percossa e ripercossa a' duri scogli: mormoravano gli antri oscuri e foschi a quel suon tenebroso, ei seggi ei boschi.
Page 121 - n gia. Solo Tancredi avvien che lei conosca: Egli quivi é sorgiunto alquanto pria; Vi giunse allor ch'essa Arimene uccise: Vide e segnolla, e dietro a lei si mise. Vuoi ne l'armi provarla: un uom la stima Degno a cui sua virtù si paragone.
Page 121 - 1 mormorar dappresso ella sentiva; e 'n su l'ombrosa sponda vide, o veder credea, palma e cipresso, e d'umil cedro ancor la verde fronda. Turbossi; e di sua morte udiva il messo, che fea d'arme sonar la via profonda: a cui si volse, e disse: «O tu, che porte correndo sì?
Page 110 - Ma la zona, onde intorno andò recinta, con la severa man le ha tolto, e disse: — Tu starai qui su questa pietra avvinta a contemplar le stelle erranti e fisse, sin che la mole tua bugiarda e finta disfaccia, e segua ciò che il Ciel...
Page 43 - Non lunge, quai veggiam fantasmi o larve, poi che nascoso è lo splender diurno, tale un corrier ne l'ombre oscure apparve, per non diritte vie cheto e notturno: ed ove il maggior lume occulto sparve, spiegan tremuli rai Giove e Saturno: e scopre l'alta notte, in cui si cela, com'egli, preso, a
Page 70 - Perturhi'! volto, ed all'afflitta madre; lif alla tua moglier dolente e trista, Che per te spesso si lamenta e piange. Padre, ei risponde pur turbato in vista, Sì poco noto io sono al Nilo, al Gange. Sì poca fede il mio parlare acquista. Ch'ogni periglio ti spaventa ed ange? Dch lascia lagrimar fanciulli e donne, E rimanga il timor fra molli gonne.

Bibliographic information