Il Poligrafo, Volume 1

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Stab. tip. dell'Armonia, 1856
 

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Popular passages

Page 340 - L'Amor, che mosse già l'Eterno Padre, Per Figlia aver di sua Deità trina Costei, che fu del suo Figliuol poi Madre, Dell
Page 265 - Ed ecco verso noi venir per nave Un vecchio, bianco per antico pelo, Gridando: Guai a voi, anime prave: Non isperate mai veder lo cielo: l' vegno per menarvi all' altra riva Nelle tenebre eterne, in caldo e in gielo. E tu, che se' costì, anima viva, Partiti da cotesti che son morti.
Page 262 - ... un miscuglio, e questo vendono sopra i pergami, e le cose di Dio e della fede lasciano stare*.
Page 239 - Et magnalia honoris ejus vidit oculus illorum : et honorem vocis audierunt aures illorum, et dixit illis : Attendite ab omni iniquo. 12. Et mandavit illis unicuique de proximo suo. 13. Viœ illorum coràm ipso sunt semper : non sunt abscons
Page 403 - SaturiIidc e dei leggiadri carmi Aprite il fonte e la divina stirpe Cantate degli Eterni, a cui la vita Non tramonta giammai. Cantate i figli Della terra, e del Ciel pinto di stelle, E della cupa notte, e quei che il salso Ponto nutrì. Voi dite come nacque Dapprima il coro degli Dei, la terra, E come il vasto e procelloso ponto, E d'onde i fiumi vennero, ei fiammanti Crini degli astri, e l'ampio ciel nell'alto; E quali il grembo lor numi produsse Di beni dispensieri, e come furo Da lor partite le...
Page 183 - GiMio dell'Appennino di cui parla Dante. Finalmente si giunge in faccia all'Abbazia, che sorge di vasta mole sopra un prato a ridosso della montagna, dominato dagli alti scogli qua e là vestiti di abeti. L'edificio si scorge molto prima di esservi giunti; bisogna scendere in un burrone ove sembra smarrirsi il cammino, e quindi rifar l'erta di contro.
Page 380 - Era un' emigrazione nuova e sorprendente di persone di tutte le età, di tutti i sessi, di tutte le condizioni : famiglie povere che si traevano dietro a sé i propri fanciulli, madri che si portavano in collo i bambini , popolani ruvidi e scarsi di fortune che forse per la prima volta abbandonavano la nativa città.
Page 142 - Taciturni poi rimasero entrambi, e le pupille tremolanti di un languido sorriso, tennero immote l'un nell'altro, il sangue nelle lor vene fluttuando rese affannoso il respiro, e concitati i battiti del cuore; ed il vermiglio delle guancie smorì, come una fresca rosa all'estivo mezzogiorno. In quello sfinimento d'amor l'anime, accese nell'arcana virtù, che di natura compie il sublime intento, e più vivace è ne...
Page 127 - Incantesimi, egli ha contratta seco una amicizia sì fatta, che e' non dà mai fuor commedia che Plauto non voglia sempre mettervi la parte sua: ed egli, che desidera imparar da chi sa, gliene ha quell'obbligo che aver si debbe a chi ci fa servizio: né pensa che a ragione di ciò riprendere lo possa alcuno, se non però qualche invido, di chi egli non cura...
Page 403 - Salvate, o prole Del Saturnide e dei leggiadri carmi Aprite il fonte e la divina stirpe Cantate degli Eterni, a cui la vita Non tramonta giammai. Cantate i figli Della terra, e del Ciel...

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