Elogio funebre di Re Carlo AlbertoG. Ferrando, 1850 - 62 pages |
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alcun annegazione antichissimo che combattere assai Austria avea battaglia di Custoza bontà buon CARLO ALBERTO abbracciato cessare di troppo città cittadino concetti Concios conciossiachè consiglio coraggio cristiano cuore d'ogni degne desimo durabile eroica esem eziandio Francia intera genere umano geniali magnifico protet Genova Genovesi genti italiane giustizia gloria Goito Gran caso grandezza guerra guisa Imperocchè indefessa ed assidua insino invidia Italia l'animo l'avvenire d'Italia lermo libertà libri di Giobbe lodi Maccabei maggiore magnanimi mansuete medesimo medio evo mente mille miglia mondo nazioni il dritto necessaria dalla malagevolezza nenza nessuna niuna voglia sregolata notti invernali rompendo OLOCAUSTO onore Oporto patria perpetuo petto Piemonte pietà piutamente Plutarco poco politica popoli pregio privasi publiche quei sonni brevis ragion Religione Civile pertanto sentimento Signori solenne speranze spiriti e austera steggiamenti storia subalpini subbietto sventura Svezia telletta TERENZIO MAMIANI trasformazione con abiti uomini verità virtù vittoria viva zione
Popular passages
Page 21 - Qua ufficiali come dissennati per crepacuore; là caterve di ammutinati che predavano e saccheggiavano ; poi squadroni di lancieri avventatisi contro i rapinatori ; poi l' aria assordata di strida, le vie tinte di sangue e di cadaveri ingombre; mentre sugli spalti continuo sparavano le artiglierie, e fuor delle porte, a notte già chiusa e sotto la fredda pioggia, duravano ancora ostinati alcuni battaglioni a combattere, non più per la fortuna delle armi, ma per scemar la vergogna. In tutto quel...
Page 24 - Re, parlògli l'estreme parole, pienissime di virtù e sapienza : — dolergli forte che incominciasse a regnare in congiunture sì gravi e sul pendio di tanta ruina ; ma i saggi che avea veduti di lui, dargli buon pegno che salverebbe il trono, l'onore e la libertà; tre cose che pel buon principe fanno una sola, e che disgiunte, tradirebber la gloria e la prossima grandezza e potenza di Casa di Savoja.
Page 21 - Bicocca, già presa e ripresa più d'una volta e con molto sangue; ma fu forza ai nostri di cedere e di ritrarsi da tutte le parti, ricoverandosene buona porzione dentro Novara stessa. In quel punto, riarse l'ira pertinace ed arcana de' nostri destini. In parecchie ordinanze entrò lo scompiglio, in alcune lo sgomento, in altre l'indisciplina, nell'esercito intero la certezza e lo sconforto della disfatta. Prima, una lunga fila di feriti e fuggiaschi, mista di cavalli, d'artiglierie, di carriaggi,...
Page 24 - Al monarcato non porgere più fondamento e splendore il diritto divino, ma la civiltà e larghezza degli istituti, la religione del giuramento e l'universale dilezione ed estimazione; le quali non saranno mai per mancare quanto tempo i re, piuttosto che dominatori ed arbitri, gradiranno di essere i primi magistrati delle lor patrie. Credesse ciò a lui sopra tutti, il quale avea scòrta la differenza che passa tra l'affezione de...
Page 21 - ... sangue, ma fu forza ai nostri di cedere e di ritrarsi da tutte le parti, ricoverandosene buona porzione dentro Novara stessa. In quel punto riarse l'ira pertinace ed arcana de' nostri destini. In parecchie ordinanze entrò lo scompiglio, in alcune lo sgomento, in altre l'indisciplina, nell'esercito intero la certezza e lo sconforto della disfatta. Prima una lunga fila di feriti e fuggiaschi, mista di cavalli, d'artiglierie, di carriaggi, si rimpiattava in città e propagava intorno mestizia e...
Page 24 - ... che passa tra l'affezione de' cortigiani e quella dei popoli, e quanto sia generoso e soave regnare più assai come cittadino fra uguali, che come signore fra sudditi. Del rimanente, si ricordasse ogni di, ripensasse in ciascuna ora, in ciascun istante, dove fosse egli nato e da cui. — Queste cose diceva risoluto e tranquillo, mentre d'ogni intorno non era che pianto e costernazione.