Divina comedia: Infernulu. v. 2; Purgatoriulu1883 |
Other editions - View all
Common terms and phrases
acea acelu acestă acumů Adecă aică ală alcun Allor altă altra altri altro alŭ ancor aprópe ară Arezzo arŭ assai astu-felů așa așia atâtă avea âncă CANTULU cari căcă căci către cândă cândů câtă celă cercă Chè ciascun ciò collo colui convien Cosi cumă cumů Dante décă dênsulă déră dică dice dinanzi dise dissi două douě duca dupe ecco elă Eneida eraŭ esser faccia făcù fece fiă Florenţa focă fórte fură gente gran guarda Guido însă întórse într'uă josă josů l'altro locă loco loră lorů maestro maraviglia meŭ mondo multă nainte nóstră occhi ogni óre ori-ce pêně Perch Perchè piè Pistoia più poco Poscia póte Precumů puțină quei Quivi Rispose saŭ séle seŭ sovra suntă susă Și eŭ terra Toscana tótă tóte totů toți trebue tutto ună unŭ unulă veder vedi věḍui vidi Virgiliu viso
Popular passages
Page 331 - Perigli siete giunti all' occidente A questa tanto picciola vigilia De' vostri sensi, ch' è del rimanente Non vogliate negar l' esperienza, Diretro al sol, del mondo senza gente. Considerate la vostra semenza : Fatti non foste a viver come bruti, Ma per seguir virtute e conoscenza.
Page 153 - Non era ancor di là Nesso arrivato, Quando noi ci mettemmo per un bosco. Che da nessun sentiero era segnato. Non frondi verdi, ma di color fosco ; Non rami schietti, ma nodosi e involti ; Non pomi v
Page 31 - Con lieto volto, ond' io mi confortai , Mi mise dentro alle segrete cose. Quivi sospiri, pianti e alti guai Risonavan per l' aer senza stelle, Perch' io al cominciar ne lagrimai. Diverse lingue, orribili favelle, Parole di dolore, accenti d...
Page 237 - Ahi, Costantin, di quanto mal fu matre, Non la tua conversion, ma quella dote Che da te prese il primo ricco patre!
Page 62 - Amor, che al cor gentil ratto s'apprende, Prese costui della bella persona Che mi fu tolta; e il modo ancor m'offende. Amor, che a nullo amato amar perdona, Mi prese del costui piacer si forte, Che, come vedi, ancor non m'abbandona. Amor condusse noi ad una morte: Caina attende chi vita ci spense.
Page 229 - O Simon mago, o miseri seguaci, Che le cose di Dio, che di bontate Deono essere spose, e voi, rapaci, Per oro e per argento adulterate; Or convien che per voi suoni la tromba, Però che nella terza bolgia state.
Page 154 - Ale hanno late, e colli e visi umani, Pie con artigli, e pennuto il gran ventre: Fanno lamenti in su gli alberi strani. 1 5 E il buon Maestro: Prima che più elitre, Sappi che se' nel secondo girone, Mi cominciò a dire, e sarai, mentre Che tu verrai nell
Page 110 - Ond' esta oltracotanza in voi s' alletta? Perchè ricalcitrate a quella voglia, A cui non puote il fin mai esser mozzo > E che più volte v' ha cresciuta doglia? Che giova nelle fata dar di cozzo? Cerbero vostro, se ben vi ricorda, Ne porta ancor pelato il mento e il gozzo. Poi si rivolse per la strada lorda, E non fe' motto a noi : ma fe' sembiante D' uomo, cui altra cura stringa e morda, Che quella di colui che gli è davante.
Page 29 - PER me si va nella città dolente, Per me si va nell' eterno dolore, Per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore : Fecemi la divina potestate, La somma sapienza e il primo amore. Dinanzi a me non fur cose create, Se non eterne, ed io eterno duro : Lasciate ogni speranza, voi ch...
Page 5 - E come quei, che con lena affannata Uscito fuor del pelago alla riva, Si volge all' acqua perigliosa, e guata; Così 1' animo mio, che ancor fuggiva, a5 Si volse indietro a rimirar lo passo, Che non lasciò giammai persona viva. Poi ch' ebbi riposato il corpo lasso, * Ripresi via per la piaggia diserta, Sì che il piè fermo sempre era il più basso; 3o Ed ecco, quasi al cominciar dell' erta, Una lonza leggiera e presta molto, Che di pel maculato era coperta.