Il Decameron di messer Giovanni Boccaccio, cittadino fiorentino, Volume 1G. Silvestri, 1816 |
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acciò adunque ajuto alcuna Alessandro alquanto altramenti Ambrogiuolo amore andare Andreuccio appresso assai avan avanti avarizia avea avea nome avendo avesse avvenne basciò bella Benvenuto da Imola Beritola Bernabò Boccaccio buona casa chiamato Ciappelletto ciascuno Cicilia Cipri colla colui cominciò conoscendo costui credo Currado DECAMERON dendo dice dimorava Dioneo dire disidero domandò erano essendo facesse fante fare fece femina festa figliuoli Filostrato frate Genova gentile uomo Giannotto giorno giovane GIOVANNI BOCCACCIO gittò Giudeo gran grandissima guisa Iddio infermità Irlanda l'Abate lasciata lieto luogo mandò mangiare maravigliò marito medesimo Melchisedech mente mercatante messer Ricciardo minciò moglie morieno morte n'andò namorato niuna notte novella oltre onesta onore padre Paganino Pampinea parole piacere potè potesse Prenze preso prestamente priego Primasso quivi ragionare Reina rispose Saladino santo seco sentendo Signore stra tornare tosto trovò Tucidide udendo udito uomini valente uomo vedere veggendo venire venne vergogna
Popular passages
Page 3 - Esse dentro a' dilicati petti, temendo e vergognando, tengono l'amorose fiamme nascose, le quali quanto più di forza abbian che le palesi coloro il sanno che l'hanno provate: e oltre a ciò, ristrette da' voleri, da' piaceri, da' comandamenti de' padri, delle madri, de
Page 66 - ... prestamente come gli bisognavano aver gli potesse, gli venne a memoria un ricco giudeo, il cui nome era Melchisedech, il quale prestava ad usura in Alessandria...
Page 12 - Et in tanta afflizione e miseria della nostra città era la reverenda autorità delle leggi, così divine come umane, quasi caduta e dissoluta tutta...
Page 16 - i pietosi pianti el amare lagrime de' suoi congiunti fossero concedute; anzi in luogo di quelle S'UT savano per li più risa e motti e festeggiar compagnevole: la quale usanza le donne, in gran parte posposta la donnesca pietà, per salute di loro avevano ottimamente appresa . Et erano radi coloro i corpi de...
Page 18 - Et acciò che dietro ad ogni particularità le nostre passate miserie per la città avvenute più ricercando non vada, dico, che...
Page 68 - E trovatisi gli anelli sì simili l'uno all'altro, che qual fosse il vero non si sapeva conoscere, si rimase la quistione, qual fosse il vero erede del padre, in pendente, e ancor pende.
Page 37 - ... come in cosa impermutabile, si fermi, e sempre sia da noi il suo nome lodato. Manifesta cosa è che, sì come le cose temporali tutte sono transitorie e mortali, così in...
Page 95 - Signor mio, io non vengo nella tua presenza per vendetta che io attenda della ingiuria che...
Page 68 - ... al primiero, che esso medesimo che fatti gli avea fare, appena conosceva qual si fosse il vero. E venendo a morte, segretamente diede il suo a ciascun de...
Page 65 - Voi dovete, amorose compagne, sapere che, sì come la sciocchezza spesse volte trae altrui di felice stato e mette in grandissima miseria, così il senno di grandissimi pericoli trae il savio e ponlo in grande e in sicuro riposo.