La Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, Volume 2Nel regal palazzo Company'tipi Bodoniani, 1794 |
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Adrasto albergo alfin allor anco Apriche Argante arme Armida ascosa avea Biserta bitume campo capitan cavalier ch'a ch'alla ch'è ch'io Chè che'l ciel Circasso Clorinda colpo crin destra destrier dicea difesa Dittamo dolce drizza duce Ecco empi Eufrate fero ferro Flegetonte foco Franchi fugge furor genti gira Goffredo gran grida guardo Guelfo guerra guerrier guisa indi intanto Ismen l'altro l'armi l'ira L'un lascia lassi lido lieto loco lunge medesmo mira mirto mortali morte mostri mura nemico notte novo occhi omai Pagan palestino passi percosse periglio petto piaga piagge pianto picciol piè pio Buglion piropi porte poscia preghi pría primiero pugna puote Quinci Quivi regno Rinaldo saetta sangue scudo sdegno secreti securo selva sembiante signor sovra spada spía spirto squadre stuol suon Tacque Tancredi Tisaferno torre tosto trombe troncar usbergo Vafrino varj Vassene vede vedea veggio vendetta vincitor vinto volto
Popular passages
Page 306 - Giace il cavallo al suo signore appresso : Giace il compagno appo il compagno estinto : Giace il nemico appo il nemico; e spesso Sul morto il vivo, il vincitor sul vinto. Non v
Page 133 - Èrcole i segni Favola vile ai naviganti industri; E i mar riposti, or senza nome, ei regni Ignoti ancor, tra voi saranno illustri. Fia che i più ardito allor di tutti i legni, Quanto circonda il' mar, circondi e lustri, E la terra misuri, immensa mole, Vittorioso, ed emulo del sole.
Page 54 - Mentre egli il suon de' sacri detti sciolse, Colei di gioia trasmutossi, e rise; E, in atto di morir lieto e vivace, Dir parea; "S'apre il cielo; io vado in pace." D'un bel pallore ha il bianco volto asperso, Come a...
Page 155 - Teneri sdegni, e placide e tranquille repulse, e cari vezzi, e liete paci, sorrise parolette, e dolci stille di pianto, e sospir tronchi, e molli baci...
Page 57 - ... 1 primo error mi recheranno inante, e del sol che scoprì le mie sventure, a schivo ed in orrore avrò il sembiante. Temerò me medesmo; e da me stesso sempre fuggendo, avrò me sempre appresso.
Page 151 - Vezzosi augelli infra le verdi fronde Temprano a prova lascivette note . Mormora l'aura, e fa le foglie e l'onde Garrir, che variamente ella percote.
Page 246 - Penso — risponde — a la città del regno di Giudea antichissima regina, che vinta or cade, e indarno esser sostegno 10 procurai de la fatai ruina, e ch'è poca vendetta al mio disdegno 11 capo tuo che '1 Ciclo or mi destina.
Page 152 - Deh mira - egli cantò - spuntar la rosa dal verde suo modesta e verginella, che mezzo aperta ancora e mezzo ascosa, quanto si mostra men, tanto è più bella. Ecco poi nudo il sen già baldanzosa dispiega; ecco poi langue e non par quella, quella non par che desiata inanti fu da mille donzelle e mille amanti.
Page 151 - Nel tronco istesso e tra l'istessa foglia sovra il nascente fico invecchia il fico; pendono a un ramo, un con dorata spoglia, l'altro con verde, il novo e...
Page 81 - Pur tragge al fin la spada, e con gran forza percote l'alta pianta. Oh meraviglia! manda fuor sangue la recisa scorza, e fa la terra intorno a sé vermiglia. Tutto si raccapriccia, e pur rinforza il colpo e '1 fin vederne ei si consiglia. Allor, quasi di tomba, uscir ne sente un indistinto gemito dolente, che poi distinto in voci: «Ahi! troppo», disse, «m'hai tu, Tancredi, offeso; or tanto basti.