LA DIVINA COMMEDIA. PURGATORIO. CANTO PRIMO. Diletto e meraviglia nel riveder il cielo. Catone d'Utica, in cui guardia son posti i sette regni del Purgatorio, lascia andare i due Poeti. PER correr miglior acqua alza le vele E canterò di quel secondo regno Ma qui la morta poesia risurga, I 1 Ma qui la morta ec. Non mancano le Muse di accordargli le rime conformi al soggetto. Tutto era orror nell' Inferno, e furono i suoi versi forti e terribili : tutto nel Purgatorio debbe spirare conforto, ed il suo stile già prende una nuova forma, ed a sparger comincia la più soave fragranza. Il primo terzetto singolarmente, il 5, il 7, il 34 e il 39 di questo Canto; il 24, 25, 27, 42 e 43 del 11; il 27 e 28 del 111, e non pochi altri, son tali che non la cedono in grazia, in purezza, in dolcezza ai più bei passi di Petrarca. Seguitando 'l mio canto con quel suono Di cui le Piche misere sentiro1 Lo colpo tal che disperar perdono. Dolce color d' oriental zaffiro, Che s' accoglieva nel sereno aspetto Dell' aer puro infino al primo giro, Agli occhi miei ricominciò diletto, Tosto ch' io usci' fuor dell' aura morta Che m' avea contristati gli occhi e 'l petto. Lo bel pianeta ch' ad amar conforta Faceva tutto rider l' oriente, Velando i pesci ch' erano in sua scorta. Io mi volsi a man destra e posi mente All' altro polo, e vidi quattro stelle Non viste mai fuor ch' alla prima gente 2. Piche, le nove sorelle figliuole di Pierio, che contendendo con le Muse nel canto furon vinte e cangiate in gazze. Vedi Ovid. Metam. lib. v. 2 Io mi volsi a man destra. ec. Dante qui dice ch' ei vide quattro stelle vicine al polo antartico; e quattro stelle appunto furono poi vedute da Americo Vespucci, dai Portoghesi e dagli altri che passarono l'equatore. Voltaire (Essai sur les mœurs, ch. 141) conviene che questa predizione è assai più chiara Goder pareva 'l ciel di lor fiammelle. O settentrional vedovo sito, Poi che privato se' di mirar quelle! Com' io da loro sguardo fui partito, Un poco me volgendo all' altro polo Là onde 'l Carro già era sparito; Vidi presso di me un veglio solo Degno di tanta reverenza in vista, Che più non dee a padre alcun figliuolo. Lunga la barba e di pel bianco mista Portava a' suoi capegli simigliante De' quai cadeva al petto doppia lista. Li raggi delle quattro luci sante Fregiavan sì la sua faccia di lume Ch' io 'l vedea, come 'l sol fosse davante. della famosa di Seneca sulla scoperta d' America, e soggiunge: « Plus cette prophétie est claire et moins elle est vraie. Ce n'est « que par un hasard assez bizarre que le pôle austral et ces « quatre étoiles se trouvent annoncés dans le Dante. Il ne parlait « que dans un sens figuré : son poème n'est qu'une allégorie per« pétuelle. Ce pôle, chez lui, est le paradis terrestre ; ces quatre « étoiles qui n'étaient connues que des premiers hommes, sont les « quatre vertus cardinales, qui ont disparu avec les temps d'inno« cence. » Questa spiegazione di Voltaire non è discorde da quella del sommo comentatore di Dante, ch'è Dante medesimo. Per dimostrare che la pienezza di quelle virtù avea meritato a Catone la grazia straordinaria di esser posto nel Purgatorio, dice più sotto : Li raggi delle quattro luci sante ec. E ancor più chiaramente al r. 36 del C. xxxı, ov' egli fa parlare le stesse virtù : Noi sem qui ninfe, e nel ciel semo stelle. Chi siete voi che contra 'l cieco fiume Fuggito avete la prigione eterna? Diss' ei, movendo quelle oneste piume. Chi v' ha guidati? o chi vi fu lucerna Uscendo fuor della profonda notte Che sempre nera fa la valle inferna? Son le leggi d' abisso così rotte? O è mutato in ciel nuovo consiglio, Che dannati venite alle mie grotte? Lo duca mio allor mi diè di piglio, E con parole e con mani e con cenni Reverenti mi fe' le gambe e 'l ciglio: Poscia rispose lui: da me non venni; Donna scese dal ciel, per li cui preghi Della mia compagnia costui sovvenni. Ma da ch'è tuo voler che più si spieghi Di nostra condizion com' ella è vera, Esser non puote 'l mio ch' a te si nieghi. Questi non vide mai l' ultima sera, Ma per la sua follia le fu sì presso Che molto poco tempo a volger era. Sì com' io dissi, fui mandato ad esso Per lui campare, e non v' era altra via Che questa per la quale io mi son messo. Mostrat' ho lui tutta la gente ria, Ed ora intendo mostrar quegli spirti Che purgan se sotto la tua balia. |