Giornale di scienze, letteratura ed arti per la Sicilia, Volumes 31-321830 |
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acidi aeriforme alcuni allora altre antichi assai assorbire avea barometro Bellezza bello calorico Carlo Gemmellaro caule cellulare certo chè Classe codice colla colori Cometa composti conoscere considerazioni corolla corpi cotiledoni Dante dice dicotiledoni dire disposizioni dritto Empedocle Encicl ermafroditi facoltà favella fenomeni Fialte filosofia fiori fisica foglie forma forza frutto Gelone Genio giorno gran Greci guisa idee impressioni ipogini Juss l'acqua l'anima latino legge legnosi lettere linfa vegetale lingua Linneo luogo maggior materia medesimo memoria mente mezzo monocotiledoni mostra Nascè natura naturale Nembrot oggetti ordine organi osservazioni ossigeno parlare parole perciocchè pericarpio perigonio piante pistilli poco poeta Polignoto possono presenta quod radici ragione rami scienza Scinà scorza semi Sicilia Solunto sostanze specie spirito stami strati studio sublime sugo temperatura terra traspirazione tratto tronco trova turale varii vasi vede vegetabili vegetale Vent verso XXXI zione δὲ καὶ τὴν τὸ
Popular passages
Page 175 - La notte, ch' i' passai con tanta pieta. E come quei, che con lena affannata ^ Uscito fuor del pelago alla riva, Si volge all' acqua perigliosa, e guata ; Così l' animo mio, che ancor fuggiva, Si volse indietro a rimirar lo passo, Che non lasciò giammai persona viva.
Page 200 - Alfieri, diciamlo pure animosi, quando la verità scaturisce irrecusabile da ogni pagina delle sue memorie — tragico più per vigore ostinato di volontà, che in forza d'ispirazione spontanea, non potea darci intera la riforma che i tempi volevano. A chiunque vuoi farsi riformatore è necessaria la conoscenza piena e profonda di quanti elementi, di quanti mezzi intellettuali, e di quante forze compongono la civiltà del suo secolo, e della sua patria. Alfieri, studiatore indefesso di libri e scrittori...
Page 77 - Chi vuole con minor tempo e fatica e maggior piacere formarsi nell' animo una ( quanto si può ) ben espressa e compiuta immagine di Empedocle, legga i due non grossi volumi di Domenico Scinà, professore di fisica nella Università di Palermo, meritamente pregiatissimi in Sicilia , e degni di essere conosciuti per tutta Italia ; nella quale ( secondo la consueta infelicità degli studi ) sono pervenuti pochissimi esemplari.
Page 163 - Adunque, o giovani , i quali avete la vela della barca della vaga mente dirizzata a' venti che muovono dalle dorate penne ventilanti del giovane figliuolo di Citerea , negli amorosi pelaghi dimoranti , disiosi di pervenire a porto di salute con istudioso passo , io per la sua inestimabile potenza vi...
Page 102 - ... signori e da' ricchi; ai quali è conceduto di cercare liberamente i più nobili diletti, e di ornare con generosi e delicati pensieri l'animo, che già la benigna fortuna sottrasse dalla necessità di vili cure e di bassi timori. A questi felici non è mestieri insegnare con quale ordine meglio e più facilmente si giunga al possedimento di quelle dotte favelle: poiché a loro è dato per.
Page 210 - Se ad essere veramente romantico , il dramma dovesse trascinarsi paurosamente sulle vie della storia — se il poeta s' astrignesse a rinnegare in tutto e per tutto sè e il proprio genio , per timore di falsare il vero , il dramma moderno non sarebbe che una guerra perpetua e mortale tra la verità storica oi fatti , e la ispirazione del poeta..
Page 202 - ... roghi che tormentarono per secoli la razza umana, e la sua mano potente v'incise a caratteri di fuoco: libertà, come i Genovesi la scrivevano sulle prigioni. Ma è parola che semplice ed una nel suo primitivo significato, riceve pure dagli uomini interpretazioni e forme e culto diverso, a seconda dei tempi e della condizione intellettuale e morale. Alfieri pensò richiamarci a giorni ottimi forse, ma irrevocabilmente trascorsi. Diresti che quelle scene fossero tutte dettate a rappresentarsi...
Page 200 - L'attenzione dovea volgersi tutta intera al difetto politico. Alfieri sorse, e rigenerò, tormentandola, la tragedia. Ma fu lampo che solca il buio, non luce d'aurora nascente promettitrice d'un di sereno ; e splendette più a mostrarci abbietti, che ad insegnarci la via d'esser grandi. Alfieri, nato di razza patrizia, e in paese non libero, dato per ventisette anni a...
Page 197 - Daniello 147 dispregiò cibo ed acquistò savere. Lo secol primo, quant'oro fu bello, fé savorose con fame le ghiande, 150 e nettare con sete ogni ruscello.
Page 202 - Alfieri formò un monumento de' pugnali, de' ceppi, e dei roghi che tormentarono per secoli la razza umana, e la sua mano potente v'incise a caratteri di fuoco: libertà, come i Genovesi la scrivevano sulle prigioni. Ma è parola che semplice ed una nel suo primitivo significato, riceve pure dagli uomini interpretazioni e forme e culto diverso, a seconda dei tempi e della condizione intellettuale e morale.