L'Orlando furioso: con le dichiarazioni di Giovannandres Barotti e d'altri, e gli argomenti dei quattro comentatori Anguillara, Ammirato, Dolce e Verdizzotti, Volume 1

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Presso A. e S. Batelli, 1844
 

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Page 228 - Francia e Spagna; a me piace abitar la mia contrada. Visto ho Toscana, Lombardia, Romagna, quel monte che divide e quel che serra Italia, e un mare e l'altro che la bagna. Questo mi basta; il resto de la terra senza mai pagar l'oste andrò cercando con Ptolomeo...
Page 21 - Parva, sed apta mihi, sed nulli obnoxia, sed non Sordida; parta meo sed tamen aere domus (i).
Page 352 - A veder pien di tante ville i colli, Par che '1 terren ve le germogli, come Vermene germogliar suole e rampolli. Se dentro un mur, sotto un medesmo nome, Fosser raccolti i tuoi palazzi sparsi, Non ti sarian da pareggiar due Rome.
Page 231 - Che provar s'egli é ver che qualunque erge Fortuna in alto, il tuffa prima in Lete. Ma sia ver, se ben gli altri vi sommerge, Che costui sol non accostasse al rivo, Che del passato ogni memoria asterge.
Page 257 - Ero in luogo di padre, far l'uffizio Che debito e pietà m'avea commesso. A chi studio, a chi corte, a chi esercizio Altro proporre, e procurar non pieghi Da le virtudi il molle animo al vizio.
Page 231 - Indi col seno e con la falda piena di speme, ma di pioggia molle e brutto, la notte andai sin al Montone a cena. Or sia vero che '1 papa attenga tutto ciò che già offerse, e voglia di quel seme 155 che già tanti anni i...
Page 214 - Questa condizi'on non ti si muta. E se disegni mai tal nodo sciorre, Buon patto avrai, se con amore e pace Quel che t'ha dato, si vorrà ritorre. A me per esser stato contumace Di non voler Agria veder né Buda , Che si ritoglia il suo già non mi spiace: Se ben le miglior penne , ch...
Page 277 - Madonna, séte bella e bella tanto, ch'io non veggio di voi cosa più bella; miri la fronte o l'una e l'altra stella, che mi scorgon la via col lume santo; miri la bocca, a cui sola do vanto, che dolce ha il riso e dolce ha la favella, e l'aureo crine...
Page 273 - Occhi miei belli, mentre ch'i' vi miro, per dolcezza inefabil ch'io ne sento, vola, come falcon o'ha seco il vento, la memoria da me d'ogni martiro ; e tosto che da voi le luci giro, amaricato resto in tal tormento, che, s'ebbi mai piacer, non lo rammento ; ne va il ricordo col primier sospiro.
Page 229 - La cresta dentro verde e di fuor nera. A chi parrà così farò risposta Con uno esempio: leggilo, che meno Leggerlo a te, che a me scriverlo, costa. Una stagion fu già, che sì il terreno Arse, che '1 sol di nuovo a Faetonte De...

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