Di alcuni caratteri meno popolari della Divina commedia: Guido di Montefeltro, Belacqua, Piccarda DonatiL. Niccolai, 1889 - 51 pages |
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accenti Alighieri allorchè anima arte avea avean balzi del Purgatorio battaglia del Salto beata Belacqua bello della notte Bonifacio VIII canto dei Pazzi carattere carità Chè Chiesa colla Colonnesi concetto consiglio conte di Urbino cordigliere Corso Donati corte parole costei costui d'immagini Dante dantesca dell'arte diceva dirupati disserra Divina Commedia dolce dolce signor dolcezza drammatico eran fattezze fiorentino Forese Forli fraudolento ghibellino Giovanni Bovio giovato Guelfi Guido di Montefeltro immagini infamia Inferno l'animo l'episodio labbra lebbra letta dal Carducci lettore malvagio medio evo mente meraviglia mondo monte natura nemico nero cherubino Palestrina papa Paradiso pente Piccarda Donati pietosa pigrizia poema dantesco poeta poetica pontificia proda Purgatorio rapidità ricordo ripensando ritorno del pensiero roccia Romagna sacro poema san Francesco Sanctis Santa scampato scena secolo decimoterzo segreto sentimento serena sfere sguardo signori similitudini situazione soave spirito splendida storia sublime terra terzine trova umano Verrucchio Virgilio viso voto
Popular passages
Page 23 - Ed egli a me : Questa montagna è tale, Che sempre al cominciar di sotto è grave, E quanto uom più va su, e men fa male. Però quand' ella ti parrà soave Tanto, che il su andar ti fia leggiero, Come a seconda giù andar per nave ; Allor sarai al fin d' esto sentiero : Quivi di riposar l
Page 9 - S' io credessi che mia risposta fosse A persona che mai tornasse al mondo, Questa fiamma staria senza più scosse : Ma perciocché giammai di questo fondo Non tornò vivo alcun, s' i' odo il vero, Senza tema d
Page 40 - ... nostri disiri dal voler di colui che qui ne cerne; che vedrai non capere in questi giri, s'essere in carità è qui necesse, e se la sua natura ben rimiri.
Page 35 - Quali per vetri trasparenti e tersi, o ver per acque nitide e tranquille, non sì profonde che i fondi sien persi, tornan de...
Page 40 - E se la sua natura ben rimiri : Anzi è formale ad esto beato esse Tenersi dentro alla divina voglia, Perch' una fansi nostre voglie stesse.
Page 41 - Onde non trasse insino al co' la spola; Perfetta vita ed alto merto inciela Donna più su, mi disse, alla cui norma Nel vostro mondo giù si veste e vela, Perché 'n fino al morir si vegghi e dorma Con quello sposo ch'ogni voto accetta, Che caritate a suo piacer conforma. Dal mondo, per seguirla, giovinetta Fuggl' mi, e nel suo abito mi chiusi, E promisi la via della sua setta. Uomini poi a mal più ch' a ben usi, Fuor mi rapiron della dolce chiostra: Dio lo si sa qual poi mia vita fùsi.
Page 38 - O ben creato spirito, che a' rai Di vita eterna la dolcezza senti, Che non gustata non s' intende mai, Grazioso mi fia, se mi contenti 40 Del nome tuo, e della vostra sorte. Ond...
Page 10 - Quando mi vidi giunto in quella parte Di mia età, dove ciascun dovrebbe Calar le vele , e raccoglier le sarte, Ciò, che pria mi piaceva, allor m' increbbe; E pentuto, e confesso mi rendei, Ahi miser lasso ! e giovato sarebbe.
Page 38 - Non mi ti celerà l' esser più bella , Ma riconoscerai ch' io son Piccarda , Che, posta qui con questi altri beati, Beata son nella spera più tarda. Li nostri affetti, che solo infiammati Son nel piacer dello Spirito Santo , Letizian dal suo ordine formati; E questa sorte, che par giù cotanto, Però n' è data , perchè fùr negletti Li nostri voti , e vóti in alcun canto. Ond' io a lei: ne' mirabili aspetti Vostri risplende non so che divino , Che vi trasmuta da
Page 32 - La mia sorella, che tra bella e buona Non so qual fosse più , trionfa lieta Nell'alto Olimpo già di sua corona: Sì disse prima; e poi qui non si vieta Di nominar ciascun , da ch' è sì munta Nostra sembianza via per la dieta.