Due commedie e una novella del Segretario fiorentino

Front Cover
Per G. Vande-Water., 1733 - 198 pages
 

Selected pages

Other editions - View all

Common terms and phrases

Popular passages

Page 195 - Io voglio mostrare a te ed a ciascuno, come io so dare e torre ogni cosa a mia posta ; e innanzi che tu ti parta di qui, io ti farò impiccare in ogni modo. Donde che Gio : Matteo non veggendo per allora rimedio, pensò di tentare la sua fortuna per un' altra via, e fatto andar via la spiritata, disse al Re : Sire, come v
Page 10 - ... non importa che tu lo intenda mille una, come io avevo dieci anni quando da e mia tutori, sendo mio padre e mia madre morti, io fui mandato a Parigi, dove io sono stato venti anni. E perché in capo di dieci cominciorno, per la passata del re Carlo, le guerre in Italia, le quale ruinorno quella provincia, deliberai di vivermi a Parigi e non mi ripatriare mai, giudicando potere in quel luogo vivere più sicuro che qui.
Page 70 - E' dicono el vero quelli che dicono che le cattive compagnie conducono gli uomini alle forche; e molte volte uno capita male, così per essere troppo facile e troppo buono, come per essere troppo tristo. Dio sa che io non pensavo ad iniuriare persona, stavomi nella mia cella, dicevo el mio uffizio, intrattenevo e...
Page 58 - Può egli essere che io non rivegga Ligurio ? E non che le ventitré, le sono ventiquattro ore! In quanta angustia d'animo sono io stato e sto! Ed è vero che la fortuna e la natura tiene el conto per bilancio; la non ti fa mai un bene che all'incontro non surga un male.
Page 85 - ... venga da una celeste disposizione che abbi voluto così, e non sono sufficiente " a recusare quello che '1 ciclo vuole che io accetti. Però io ti prendo per signore, padrone, guida: tu mio padre, tu mio defensore, e tu voglio che sia ogni mio bene; e quello che '1 mio marito ha voluto per una sera, voglio ch'egli abbia sempre.
Page 198 - ... sottoporsi al giogo matrimoniale. E così Belfagor tornato in inferno, fece fede de' mali che conduce in una casa la moglie ; e Gio.
Page 193 - Detto questo, s' uscì d' addosso a colei con piacere ed ammirazione di tutta Firenze , Non passò dopo molto tempo, che per tutta Italia si sparse l'accidente venuto alla figliuola' del Re Carlo , né trovandosi il rimedio dei Frati valevole , avuta il Re notizia di Gio. Matteo, mandò a Firenze per lui, il qual arrivato a Napoli , dopo qualche finta ceremonia , la guarì . Ma Roderigo prima che partisse , disse : Tu vedi , Gio.
Page 19 - ... concorrenti la faccino più dura, o che, dimesticandosi, la si volga ad un altro, e non a te. CALLIMACO Io conosco che tu di' el vero. Ma come ho a fare? Che partito ho a pigliare? Dove mi ho a volgere? A me bisogna tentare qualche cosa, sia grande, sia periculosa, sia dannosa, sia infame.
Page 70 - Dio sa, ch' io non pensava a ingiuriare persona, itavami nella mia cella , diceva il mio officio, intratteneva i miei devoti ; capitomjni innanzi questo diavolo di Ligurio, che mi fece intignere il dito in un errore, donde io vi ho messo il braccio, e tutta la persona, e non so ancora dove io m'abbia a capitare. Pure mi conforto, che quando una cosa importa a molti, molti ne hanno aver cura . Ma ecco Ligurio , e quel ser, ehe tornano.
Page 197 - Matteo, e pregandolo che dovesse uscire, gli disse: Oh! tu hai fatto il bel pensiero. Che credi tu fare con questi tuoi apparati? Credi tu fuggir per questo la potenza mia e l'ira del Re ? Villano, ribaldo, io ti farò impiccare in ogni modo. E così ripregandolo quello, e quell' altro dicendogli villania, non parve a Gio. Matteo di perder più tempo; e fatto il cenno col cappello, tutti quelli, ch...

Bibliographic information