Prose giornalistiche procedute da una farsetta e da un dramma per Vincenzo Padula da Acri

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Stabilimento tipografico di P. Androsio, 1878 - 419 pages
 

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Page 365 - Come foco di nube si diserra per dilatarsi sì che non vi cape, e fuor di sua natura in giù s'atterra...
Page 364 - Voi altri pochi, che drizzaste il collo Per tempo al pan degli Angeli, del quale Vivesi qui, ma non sen vien satollo, Metter potete ben per l'alto sale Vostro navigio, servando mio solco Dinanzi all'acqua che ritorna eguale. Que' gloriosi che passare a Coleo, Non s'ammiraron, come voi farete, Quando Jason vider fatto bifolco.
Page 17 - Lo giorno se n'andava, e l'aer bruno Toglieva gli animai, che sono in terra, Dalle fatiche loro...
Page 362 - La tua città, che di colui è pianta, Che pria volse le spalle al suo Fattore, E di cui è la 'nvidia tanto pianta, Produce e spande il maladetto fiore , C' ha disviate le pecore e gli agni , Perocché fatto ha lupo del pastore. Per questo l' Evangelio ei Dottor magni Son derelitti, e solo ai Decretali Si studia sì , che pare a
Page 52 - MARIA — Levati e taci: noi non possiamo più amarci. Prima, ciascuno di noi voleva e poteva amare; ora vuole e non può. Tu, cadendomi nelle braccia, ricorderai il mio disonore; io, abbracciando te, ricorderò lui. GIUSEPPE — Chi, lui? MARIA — Brunetti. GIUSEPPE — Per odiarlo? MARIA — Chi te lo dice? La donna non odia mai chi a lei siasi unito una volta. Sarà un vile, sarà un tristo; e che monta? Lo spregerà, lo detesterà con la mente; ma qualche volta lo ricorderà, perdonandolo, col...
Page 282 - Indi partissi povero e vetusto; E se, il mondo sapesse il cor ch'egli ebbe Mendicando sua vita a frusto a frusto, Assai lo loda, e pia lo loderebbe.
Page 366 - Le sette ninfe, con que' lumi in mano Che son sicuri d' aquilone e d' austro. Qui sarai tu poco tempo silvano, E sarai meco senza fine cive Di quella Roma onde Cristo è Romano : Però in pro del mondo che mal vive , Al carro tieni or gli occhi, e quel che vedi , Ritornato di là, fa che tu scrive. Così Beatrice : ed io che tutto a' piedi De' suoi comandamenti era devoto, La mente e gli occhi ov
Page 52 - MARIA - Levati e taci: noi non possiamo più amarci. Prima, ciascuno di noi voleva e poteva amare: ora vuole e non può. Tu, cadendomi nelle braccia, ricorderai il mio disonore; io. abbracciando te, ricorderò lui. GIUSEPPE -Chi, lui? MARIA -Brunetti. GIUSEPPE - Per odiarlo? MARIA - Chi te lo dice? La donna non odia mai chi a lei siasi unito una volta. Sarà un vile, sarà un tristo; e che monta? Lo spregerà, lo detesterà con la mente; ma qualche volta lo ricorderà, perdonandolo, col cuore. È...
Page 92 - Gira un po' la Calabria, e in ogni terra e villaggio troverai uno, o due galantuomini, la cui vita è un delitto, la cui rapida fortuna è un arcano. La loro prepotenza crea i briganti, la loro avarizia li sostiene. Costoro che, cittadino onesto, mi avrebbero calpestato, brigante mi hanno protetto. Ho cenato, ho dormito con loro; e per essi ho ucciso, per essi ho rubato.
Page 58 - O Bandiera, Bandiera! Voi venivate a darci la costituzione, ma qual prò ne avremmo cavato? Per guarire le piaghe di questa infelice Calabria si richiede ben altro, si richiede un migliaio di forche per paese, si richiede che i nostri molini macinino tre mesi con...

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