Il teatro Italiano nel secolo XVIII: lezioniFratelli Treves, 1876 - 670 pages |
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Adrasto Agamennone alcun Alfieri allora amico Amleto amore Antigone anzi artistico Bruto buon carattere caratteri Carlo catastrofe Cesare civiltà classica Clitennestra colla comincia commedia coscienza credo Creonte Cresfonte critica cuore d'Alfieri d'ogni David dell'arte dice dire Don Carlos donna dramma drammatica Edipo Egis Egisto Eschilo Eteocle Euripide figlio Filippo filosofia forza francese fratello Giocasta giorno giudizio Goldoni greco GUERZONI ideale Ismene l'amore l'arte l'uomo lasciar legge libertà lingua lirica Lunardo madre melodramma mente Merope Metastasio mezzo Molière morte naturale nome nulla nuovo Oreste padre parlare parole passioni passo pensare pensiero personaggi Pilade poeta Polifonte Polinice popolo Posa poteva pubblico pure ragione rappresentazione regina resta Rusteghi s'era sangue Saul scena Schiller scuola secolo sentimento Shakespeare signor sior Sofocle soggetto sospetto spirito sposa storia storica teatro Tebe tiranno tragedia tragico troppo trova umana uomo vede Venezia verità vero virtù viva vizj volte zione
Popular passages
Page 568 - Impaziente, torbido, adirato Sempre; a me stesso incresco ognora, e altrui; Bramo in pace far guerra, in guerra pace : Entro ogni nappo ascoso tosco io bevo. Scorgo un nemico in ogni amico; i molli Tappeti assirj, ispidi dumi al fianco Mi sono; angoscia il breve sonno; i sogni Terror: Che più?
Page 419 - ... suoi? Celeste è questa corrispondenza d'amorosi sensi, celeste dote è negli umani; e spesso per lei si vive con l'amico estinto, e l'estinto con noi, se pia la terra che lo raccolse infante e lo nutriva, nel suo grembo materno ultimo asilo porgendo, sacre le reliquie renda dall'insultar de...
Page 327 - Io credo fermamente, che gli uomini debbano imparare in teatro ad esser liberi, forti, generosi, trasportati per la vera virtù, insofferenti d'ogni violenza, amanti della patria, veri conoscitori dei proprj diritti, e in tutte le passioni loro ardenti, retti, e magnanimi.
Page 580 - È già con esso morte... SAUL Ma, è poco a mia vendetta ei solo. Manda in Nob l'ira mia, che armenti, e servi, madri, case, fanciulli uccida, incenda, distrugga, e tutta l'empia stirpe al vento disperda. Omai, tuoi sacerdoti a dritto dir ben potranno: « Evvi un Saùl ». Mia destra, da voi si spesso provocata al sangue, non percoteavi mai: quindi sol, quindi, lo scherno d'essa.
Page 101 - Si vedria che i lor nemici hanno in seno; e si riduce nel parere a noi felici ogni lor felicità.
Page 570 - Quand'io, privato, oscuro, e lungi tanto Stava dal trono e da ogni suo pensiero; Or, da più notti, quella voce istessa Fatta è tremenda, e mi respinge, e tuona In suon di tempestosa onda mugghiante: — Esci Saùl; esci Saulle-...
Page 314 - L'indole, che io andava intanto manifestando in quei primi anni della nascente ragione, era questa. Taciturno e placido, per lo più ; ma alle volte loquacissimo e vivacissimo; e quasi sempre negli estremi contrarj : ostinato e restìo contro la forza ; pieghevolissimo agli avvisi amorevoli ; rattenuto più che da nessun'altra cosa dal timore d'essere sgridato ; suscettibile di vergognarmi fino all'eccesso, e inflessibile se io veniva preso a ritroso.
Page 516 - Tu 1 sai che non ti fu per lei amara In Utica la morte, ove lasciasti La veste ch
Page 568 - Ah! no: deriva ogni sventura mia Da più terribil fonte... E che? Celarmi L'orror vorresti del mio stato? Ah! s'io Padre non fossi, come il son, pur troppo!