La Divina commedia di Dante Alighieri, Volume 3

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F.A. Brockhaus, 1882
 

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Page 480 - O della propria o dell' altrui vergogna Pur sentirà la tua parola brusca; Ma nondimen, rimossa ogni menzogna, Tutta tua vision fa manifesta, E lascia pur grattar dov' è la rogna : Che se la voce tua sarà molesta Nel primo gusto, vital nutrimento Lascerà poi quando sarà digesta. Questo tuo grido farà come vento Che le più alte cime più percuote: E ciò non fa d
Page 22 - Nell'ordine ch'io dico sono accline tutte nature, per diverse sorti, più al principio loro e men vicine; onde si muovono a diversi porti per lo gran mar dell'essere, e ciascuna con istinto a lei dato che la porti. Questi ne porta il foco inver la luna, questi ne' cor mortali è permotore, questi la terra in sé stringe e aduna.
Page 521 - Lume non è, se non vien dal sereno, Che non si turba mai, anzi è tenèbra, Od ombra della carne, o suo veneno. Assai t' è mo aperta la latébra, Che t' ascondeva la giustizia viva, Di che facei quistion cotanto crebra, Chè tu dicevi : Un uom nasce alla riva Dell...
Page 11 - Surge a' mortali per diverse foci La lucerna del mondo : ma da quella, Che quattro cerchi giugne con tre croci , Con miglior corso, e con migliore stella Esce congiunta, e la mondana cera Più a suo modo tempera e suggella. Fatto avea di là mane , e di qua sera Tal foce quasi, e tutto era là bianco Quello emisperio , e 1...
Page 197 - La mia letizia mi ti tien celato, Che mi raggia dintorno, e mi nasconde Quasi animal di sua seta fasciato. Assai m...
Page 67 - Ma riconoscerai ch' io son Piccarda, Che, posta qui con questi altri beati. Beata son nella Spera più tarda. Li nostri affetti, che solo infiammati Son nel piacer dello Spirito Santo. Letizian del suo Ordine formati. E questa sorte, che par giù cotanto, Però n' è data, perchè fùr negletti Li nostri voti, e voti in alcun canto. Ond'io a lei: Ne' mirabili aspetti Vostri risplende non so che divino. Che vi trasmuta da
Page 472 - Ch' avrà in te sì benigno riguardo Che del fare e del chieder, tra voi due Fia primo quel che tra gli altri è più tardo. Con lui vedrai colui che impresso fue, Nascendo, sì da questa stella forte, Che notabili fien 1
Page 411 - Non avea catenella, non corona, Non donne contigiate, non cintura Che fosse a veder più che la persona. Non faceva, nascendo, ancor paura La figlia al padre, che il tempo e la dote Non fuggian quinci e quindi la misura.
Page 438 - Sempre la confusion delle persone Principio fu del mal della cittade, Come del corpo il cibo che s
Page 617 - Posato al nido de' suoi dolci nati La notte che le cose ci nasconde, Che, per veder gli aspetti desiati, E per trovar lo cibo onde...

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