Dell'amor patrio di Dante e del suo libro intorno il volgare eloquio: apologia

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A spese di Pietro Penna, 1824 - 572 pages

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Popular passages

Page 141 - ... è del rimanente non vogliate negar l'esperienza, di retro al sol, del mondo sanza gente. Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza".
Page 45 - Ahi serva Italia, di dolore ostello, Nave senza nocchiero in gran tempesta, Non donna di provincie, ma bordello! Quell...
Page 19 - Ma quello ingrato popolo maligno, Che discese di Fiesole ab antico ; E tiene ancor del monte e del macigno, Ti si farà, per tuo ben far, nimico : Ed è ragion : chè tra gli lazzi sorbi Si disconvien fruttare al dolce fico. Vecchia fama nel mondo li chiama orbi ; Gente avara, invidiosa, e superba : Da' lor costumi fa che tu ti forbì.
Page 301 - O sacratissimo petto di Catone, chi presumerà di te parlare? Certo maggiormente parlare di te non si può, che tacere e seguitare Jeronimo, quando nel proemio della Bibbia, là dove di Paolo tocca, dice che meglio è tacere che poco dire.
Page 59 - Poiché fu piacere de' cittadini della bellissima e famosissima figlia di Roma, Fiorenza, di gettarmi fuori del suo dolcissimo seno (nel quale nato e nudrito fui fino al colmo della mia vita, e nel quale, con buona pace di quella, desidero con tutto il cuore di riposare l' animo stanco, e terminare il tempo che m...
Page 54 - 1 poema sacro al quale ha posto mano e ciclo e terra, sì che m'ha fatto per più anni macro, vinca la crudeltà che fuor mi serra del bello ovile ov'io dormi...
Page 16 - ... nobile città disfatta, e vituperate le leggi, e barattati gli onori in picciol tempo, i quali i loro antichi con molta fatica e con lunghissimo tempo ànno acquistato; e aspettino la giustizia di Dio, la quale per molti segni promette loro male siccome a colpevoli, i quali erano liberi da non potere esser soggiogati. 25 Dopo molti antichi mali per le discordie de...
Page 62 - Voller che le virtù fussin colonne : Madre di loda e di salute ostello, Con pura unita fede Eri beata, e colle sette donne. Ora ti veggio ignuda di tai gonne : Vestita di dolor, piena di vizii ; Fuori i leai Fabrizii ; Superba, vile, nimica di pace. O disnorata te! specchio di parte, Poichè se...
Page 19 - Ed egli a me: Se tu segui tua stella, Non puoi fallire a glorioso porto, Se ben m
Page 28 - ... numeri e delle rime scendessero per gli orecchi : e in quella nuova soavità rapissero le menti ei cuori di coloro che si vivevano nella pazzia e nel vituperio di tante colpe. Le quali Dante viene poi noverando per molti luoghi fino al termine del suo viaggio; onde si chiarisca bene questo essere il vero ed occulto fine del suo poema. E il dice apertamente nel libro del volgare eloquio : dove discorrendo le materie del volgare illustre, insegna, ch'ellesieno tre.

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