Dell'Amor Patrio di Dante e del suo libro intorno il volgare Eloquio: apologia |
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alcuna amore antichi anzi assai avea bella bene buon canto cercare certo chè chiama città cittadini colla coloro comune conoscere Conte corte credere Dante dialetti dice dire donna dottrina erano esempio fare favella fece filosofo fiore Fiorentini Firenze fondamento forme forza furono gente gentile gran Greci grida illustre intorno Italia Italiani l'altro lasceremo latino legge lettere libro lingua loco lode Lombardi lungo luogo mano mare medesimo meglio mente mondo morte natura nobili nome nulla onore opera pare parlare parole passo patria pensò Petrarca piena plebeo poco poema poeta popolo porta pose possa poteva preso principio propria provenzale pure ragione rime Romani sapere sarà scritto scrittori scrivere secolo segue Signore stile stima terra torno Toscani trova uomo vale vano vecchi vede veggiamo venire vero versi virtù vivo voce voci voglia volgare
Popular passages
Page 141 - ... è del rimanente non vogliate negar l'esperienza, di retro al sol, del mondo sanza gente. Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza".
Page 45 - Ahi serva Italia, di dolore ostello, Nave senza nocchiero in gran tempesta, Non donna di provincie, ma bordello! Quell...
Page 19 - Ma quello ingrato popolo maligno, Che discese di Fiesole ab antico ; E tiene ancor del monte e del macigno, Ti si farà, per tuo ben far, nimico : Ed è ragion : chè tra gli lazzi sorbi Si disconvien fruttare al dolce fico. Vecchia fama nel mondo li chiama orbi ; Gente avara, invidiosa, e superba : Da' lor costumi fa che tu ti forbì.
Page 303 - O sacratissimo petto di Catone, chi presumerà di te parlare? Certo maggiormente parlare di te non si può, che tacere e seguitare Jeronimo, quando nel proemio della Bibbia, là dove di Paolo tocca, dice che meglio è tacere che poco dire.
Page 59 - Poiché fu piacere de' cittadini della bellissima e famosissima figlia di Roma, Fiorenza, di gettarmi fuori del suo dolcissimo seno (nel quale nato e nudrito fui fino al colmo della mia vita, e nel quale, con buona pace di quella, desidero con tutto il cuore di riposare l' animo stanco, e terminare il tempo che m...
Page 54 - 1 poema sacro al quale ha posto mano e ciclo e terra, sì che m'ha fatto per più anni macro, vinca la crudeltà che fuor mi serra del bello ovile ov'io dormi...
Page 16 - ... nobile città disfatta, e vituperate le leggi, e barattati gli onori in picciol tempo, i quali i loro antichi con molta fatica e con lunghissimo tempo ànno acquistato; e aspettino la giustizia di Dio, la quale per molti segni promette loro male siccome a colpevoli, i quali erano liberi da non potere esser soggiogati. 25 Dopo molti antichi mali per le discordie de...
Page 62 - Voller che le virtù fussin colonne : Madre di loda e di salute ostello, Con pura unita fede Eri beata, e colle sette donne. Ora ti veggio ignuda di tai gonne : Vestita di dolor, piena di vizii ; Fuori i leai Fabrizii ; Superba, vile, nimica di pace. O disnorata te! specchio di parte, Poichè se...
Page 19 - Ed egli a me: Se tu segui tua stella, Non puoi fallire a glorioso porto, Se ben m
Page 28 - ... numeri e delle rime scendessero per gli orecchi : e in quella nuova soavità rapissero le menti ei cuori di coloro che si vivevano nella pazzia e nel vituperio di tante colpe. Le quali Dante viene poi noverando per molti luoghi fino al termine del suo viaggio; onde si chiarisca bene questo essere il vero ed occulto fine del suo poema. E il dice apertamente nel libro del volgare eloquio : dove discorrendo le materie del volgare illustre, insegna, ch'ellesieno tre.