Opere di Niccolò Machiavelli: Dell'arte della guerra. Due provvisioni. Consulto1796 - 2 pages |
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abbia acciocchè adunque alcuno alloggiamenti Annibale antichi armati armi Arno Asdrubale assai assaltare Astati AUUUUA avendo avesse avete baluardo bandiera bandiere BATISTA battaglie battaglione camminare Capidieci capitani capitano Cartaginesi cavalli Centurione ch'egli chè ciascuno Cimbri comandamento combattere Connestabili conviene COSIMO credo d'arme debbe Debbino detti Deletto descritti destro detti Ufficiali dieci dietro dipoi disordine eleggere eser esercitare esercito FABRIZIO facilmente fanteríe fanti fare fianco file fuggire fusse fussero gagliarda genti giornata guerra inmodochè innanzi l'altro l'armi l'artigliería l'esercito l'uno leggieri Legioni Legioni Romane luogo medesimo mettere milizia modochè mostrare Mugnone muro necessario NICCOLÒ MACHIAVELLI nimico nnnnnn nnnnnn nnnnnn nnooo nnoooo nnxoo ordinarj ordini pertanto picche piè porta al Prato possino possono potere quan ragionamento Repubblica Fiorentina Romani sarisse scudi sieno sinistro soldati spazio spazj stieno Svizzeri tantochè trovare uomini uuooo uuuuu 00000 uuuuu uuuuu uuuuu uuuuu uuxoo uuxoo virtù voglio volere zuffa
Popular passages
Page 326 - ... sudditi avaramente e superbamente, marcirsi nell'ozio, dare i gradi della milizia per grazia, disprezzare se alcuno avesse loro dimostro alcuna lodevole via, volere che le parole loro fussero responsi di oracoli; né si accorgevano, i meschini, che si preparavano ad essere preda di qualunque gli assaltava.
Page 327 - ... né si accorgevano i meschini che si preparavano ad essere preda di qualunque gli assaltava. Di qui nacquero poi nel mille quattrocento novantaquattro i grandi spaventi, le sùbite fughe, e le miracolose perdite; e così tre potentissimi stati13 che erano in Italia, sono stati più volte saccheggiati e guasti.
Page 329 - Ma quanto a me si aspetta, per essere in là con gli anni, me ne diffido. E veramente, se la fortuna mi avesse conceduto per lo addietro tanto stato quanto basta a una simile impresa, io crederei, in brevissimo tempo, avere dimostro al mondo quanto gli antichi ordini vagliono; e sanza dubbio o io l'arei accresciuto con gloria o perduto sanza vergogna»11. 11 Pp. 519-520. 242 Ecco: la conclusione della perorazione di Fabrizio, dove ritorna il motivo dell'«occasione...
Page 329 - ... vostri principi, aiutarle e consigliarle. Di che non voglio vi sbigottiate o diffidiate, perché questa provincia pare nata per risuscitare le cose morte, come si è visto della poesia, della pittura e della scultura. Ma quanto a me si aspetta, per essere in là con gli anni, me ne diffido.
Page 326 - Credevano i nostri principi italiani, prima che egli assaggiassero i colpi delle oltramontane guerre, che a un principe bastasse sapere negli scrittoi pensare una acuta risposta, scrivere una bella lettera , mostrare ne...
Page 324 - Come ho io a credere ch'egli osservino le promesse a coloro che ad ogni ora essi dispregiano? Come possono coloro che dispregiano Iddio, riverire gli uomini? Quale dunque buona forma sarebbe quella che si potesse imprimere in questa materia? E se voi mi...
Page 327 - ... volevano perdere la vita; talmente che vivevano e morivano virtuosamente. E se in loro o in parte di loro si poteva dannare troppa ambizione di regnare, mai non si troverrà che in loro si danni alcuna mollizie o alcuna cosa che faccia gli uomini delicati e imbelli.
Page 5 - Hanno, Lorenzo, molti tenuto e tengono questa opinione: che e' non sia cosa alcuna che minore convenienza abbia con un'altra, né che sia tanto dissimile, quanto la vita civile dalla militare. Donde si vede spesso, se alcuno disegna nello esercizio del soldo prevalersi, che subito non solamente cangia abito, ma ancora ne' costumi, nelle usanze, nella voce e nella presenza da ogni civile uso si disforma.
Page 325 - ... altri da una necessità : perché militando in una provincia forestiera, e parendo loro essere costretti o morire o vincere, per non parere loro avere luogo alla fuga, sono diventati buoni. Ma...
Page 327 - ... che anticamente volevano tenere lo stato, facevano e facevano fare tutte quelle cose che da me si sono ragionate, e che il loro studio era preparare il corpo a' disagi e lo animo a non temere i pericoli.