La via è lunga, e 'l cammino è malvagio, E già il Sole a mezza terza riede. Là 'v' eravam, ma natural burella, Maestro mio, diss' io quando fui dritto, D'esser di là dal centro, ov' io mi presi Quando mi volsi, tu passasti il punto, Ch'è opposito a quel, che la gran secca 97. Camminata di palagio, cioè luminosa e piana, come nelle sale e corritoi de' palagi. 98. Natural burella. Burella, voce antica (spiega il Vocabolario della Crusca), spezie di prigione e forse quella che oggi diciam segreta. 102. Erro per errore. 108. Vermo, Lucifero- che'l Mondo fora, che fa l'interno della terra esser forato, esser bucato. Vedi più sotto v. 121 e segg. 96 99 102 105 108 114 Fu l'Uom che nacque e visse senza pecoa. E questi, che ne fe' scala col pelo, E la terra, che pria di qua si sporse, Per fuggir lui, lasciò qui il luogo vôto Luogo è laggiù da Belzebù rimoto Tanto, quanto la tomba si distende, Che non per vista, ma per suono è noto consunto mare. 117 I 20 123 126 129 123. Fe' del mar velo, fuggi sotto acqua. rapporto alla picciolezza di quella gevasi di qua, alta essendo più del 125-126. Lasciò qui il luogo ec. Costruzione: Quella ch'appar di qua (la montagna cioè del Purgatorio) Per fuggir lui, lasciò qui il luogo vóto (quel luogo, in cui si trovavano i Poeti attualmente al di là dal centro, e per cui, come appresso dirà, ascesero a riveder le stelle), e su ricorse; cioè, dopo ch'ebbe corso in giù verso il centro, cadendo dal Ciclo Lucifero c giungendo colà, ricorse in su, formò la montagna del Purgatorio 127. Belzebù, lo stesso che Lucifero. с 314 INFERNO CANTO XXXIV D'un ruscelletto, che quivi discende Per la buca d' un sasso ch' egli ha roso Col corso, ch'egli avvolge, e poco pende. 132 Entrammo, per tornar nel chiaro Mondo; Salimmo aver d'alcun riposo, ei primo ed io secondo, Tanto ch'io vidi delle cose belle, Che porta 'l ciel, per un pertugio tondo: 135 138 FINE DELL' INFERNO E DEL VOLUME PRIMO 9 FE69 |