La Commedia di Dante AllighieriRivington, 1890 - 500 pages |
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Page 48
... io li satisfeci al suo dimando . La mente tua conservi quel ch ' udito Hai contra te , mi comandò quel Saggio , Ed ora attendi qui : e drizzò il dito . Quando sarai dinanzi al dolce raggio Di quella , il 48 Inf . x .
... io li satisfeci al suo dimando . La mente tua conservi quel ch ' udito Hai contra te , mi comandò quel Saggio , Ed ora attendi qui : e drizzò il dito . Quando sarai dinanzi al dolce raggio Di quella , il 48 Inf . x .
Page 105
... mosse , e gridò : Tu sei giunto . Ma poco i valse : chè l ' ale al sospetto Non potero avanzar : quegli andò sotto , E quei drizzò , volando , suso il petto : Non altrimenti l ' anitra di botto , Quando il 64-129 . 105.
... mosse , e gridò : Tu sei giunto . Ma poco i valse : chè l ' ale al sospetto Non potero avanzar : quegli andò sotto , E quei drizzò , volando , suso il petto : Non altrimenti l ' anitra di botto , Quando il 64-129 . 105.
Page 110
... in croce Tanto vilmente nell ' eterno esilio . Poscia drizzò al frate cotal voce : Non vi dispiaccia , se vi lece , dirci Se alla man destra giace alcuna foce , Onde noi ambo e due possiamo uscirci Senza costringer degli IIO Inf . XXIII .
... in croce Tanto vilmente nell ' eterno esilio . Poscia drizzò al frate cotal voce : Non vi dispiaccia , se vi lece , dirci Se alla man destra giace alcuna foce , Onde noi ambo e due possiamo uscirci Senza costringer degli IIO Inf . XXIII .
Page 116
... drizzò verso me l'animo e il volto , E di trista vergogna si dipinse ; Poi disse : Più mi duol che tu m ' hai colto Nella miseria , dove tu mi vedi , Che quando fui dell ' altra vita tolto . Io non posso negar quel che tu chiedi ; In ...
... drizzò verso me l'animo e il volto , E di trista vergogna si dipinse ; Poi disse : Più mi duol che tu m ' hai colto Nella miseria , dove tu mi vedi , Che quando fui dell ' altra vita tolto . Io non posso negar quel che tu chiedi ; In ...
Page 206
... , E queste son salite ov ' eran quelle . Com ' ei parlava , e Sordello a sè il trasse Dicendo : Vedi là il nostro avversaro ; E drizzò il dito , perchè in là guardasse . Da quella parte , onde non ha riparo La picciola 206 Purg . VIII .
... , E queste son salite ov ' eran quelle . Com ' ei parlava , e Sordello a sè il trasse Dicendo : Vedi là il nostro avversaro ; E drizzò il dito , perchè in là guardasse . Da quella parte , onde non ha riparo La picciola 206 Purg . VIII .
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Acheronte alcun Allor altra altrui ambo amor anima appresso Arno aspetto assai avarizia avea Barbariccia beato Beatrice buon CANTO CANTO VII CANTO XXXI cerchio ch'è Chè ciascun ciel colui cominciò convien cotal cotanto credo CRISTO dico dietro dinanzi disio disiri dissi divina dolce Donna dritto drizzò Duca eterno facea fece fiamma Flegias foco fummo gente Gerion giro giuso gridò guarda Indi inferno innanzi Jacopo Rusticucci laggiù lascia Latona leva lieta loco luce lume Maestro maraviglia mente mondo monte mortal mosse mostra occhi omai parea parlar parole passi Perocchè petto piange pianta Piccarda picciol piè poco Poscia prego pria puote quei quinci Quivi raggio ragion retro rispose rota santa senti Sì ch spira spirto stella surge suso Tebe terra tosto trista vedea veder vedi vedrai veggio venir vidi Virgilio virtù viso vista volse volto
Popular passages
Page 486 - IN forma dunque di candida rosa Mi si mostrava la milizia santa, Che nel suo sangue CRISTO fece sposa ; Ma l' altra, che volando vede e canta La gloria di colui che la innamora, E la bontà che la fece cotanta, Sì come schiera d' api, che s' infiora Una fiata, ed una si ritorna Là dove suo lavoro s' insapora, Nel gran fior discendeva, che s'- adorna Di tante foglie, e quindi risaliva Là dove il suo amor sempre soggiorna.
Page 13 - PER me si va nella città dolente, Per me si va nell' eterno dolore, Per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore : Fecemi la divina potestate, La somma sapienza e il primo amore. Dinanzi a me non fur cose create, Se non eterne, ed io eterno duro : Lasciate ogni speranza, voi eh' entrate ! Queste parole di colore oscuro Vid' io scritte al sommo d' una porta : Perch' io : Maestro, il senso lor m
Page 125 - Diretro al sol, del mondo senza gente. Considerate la vostra semenza : Fatti non foste a viver come bruti, Ma per seguir virtute e conoscenza. Li miei compagni fec' io sì acuti, Con quest' orazion picciola, al cammino, Che appena poscia gli avrei ritenuti. E, volta nostra poppa nel mattino, De' remi facemmo ale al folle volo, Sempre acquistando del lato mancino.
Page 317 - Sì tosto come in su la soglia fui Di mia seconda etade, e mutai vita, Questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu...
Page 246 - Esce di mano a Lui che la vagheggia, Prima che sia, a guisa di fanciulla Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.
Page 337 - Per l' universo penetra, e risplende In una parte più, e meno altrove. Nel ciel che più della sua luce prende Fu...
Page 315 - ... l'occhio la sostenea lunga fiata: così dentro una nuvola di fiori, che dalle mani angeliche saliva e ricadeva in giù dentro e di fuori, 30 sopra candido vel cinta d'oliva, donna m'apparve sotto verde manto vestita di color di fiamma viva. E lo spirito mio che già cotanto tempo era stato, che alla sua presenza...
Page 463 - Come la fronda, che flette la cima Nel transito del vento, e poi si leva Per la propria virtù che la sublima, Fee' io in tanto, in quanto ella diceva, Stupendo ; e poi mi rifece sicuro Un disio di parlare, ond...
Page 467 - Non fu la sposa di Cristo allevata Del sangue mio, di Lin, di quel di Cleto, Per essere ad acquisto d...
Page 456 - SE mai continga che il poema sacro, Al quale ha posto mano e cielo e terra, Sì che m