La Commedia di Dante AllighieriRivington, 1890 - 500 pages |
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... dico di spiriti spessi . Non era lunga ancor la nostra via Di qua dal sonno ; quando vidi un foco , Ch ' emisperio di tenebre vincia . Di lungi v ' eravamo ancora un poco , Ma non sì ch ' io non discernessi in parte Che onrevol gente ...
... dico di spiriti spessi . Non era lunga ancor la nostra via Di qua dal sonno ; quando vidi un foco , Ch ' emisperio di tenebre vincia . Di lungi v ' eravamo ancora un poco , Ma non sì ch ' io non discernessi in parte Che onrevol gente ...
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... dico : e vidi Orfeo , Tullio e Lino e Seneca morale : Euclide geometra e Tolommeo , Ippocrate , Avicenna a Galieno , Averrois , che il gran comento feo . Io non posso ritrar di tutti appieno ; Perocchè sì mi caccia il lungo tema , Che ...
... dico : e vidi Orfeo , Tullio e Lino e Seneca morale : Euclide geometra e Tolommeo , Ippocrate , Avicenna a Galieno , Averrois , che il gran comento feo . Io non posso ritrar di tutti appieno ; Perocchè sì mi caccia il lungo tema , Che ...
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... Dico , che quando l ' anima mal nata Li vien dinanzi , tutta si confessa ; E quel conoscitor delle peccata Vede qual loco d ' inferno è da essa : Cignesi colla coda tante volte , Quantunque gradi vuol che giù sia messa . Sempre dinanzi ...
... Dico , che quando l ' anima mal nata Li vien dinanzi , tutta si confessa ; E quel conoscitor delle peccata Vede qual loco d ' inferno è da essa : Cignesi colla coda tante volte , Quantunque gradi vuol che giù sia messa . Sempre dinanzi ...
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... dico e più non ti rispondo . Gli diritti occhi torse allora in biechi : Guardommi un poco , e poi chinò la testa : Cadde con essa a par degli altri ciechi . E il duca disse a me : Più non si desta Di qua dal suon dell ' angelica tromba ...
... dico e più non ti rispondo . Gli diritti occhi torse allora in biechi : Guardommi un poco , e poi chinò la testa : Cadde con essa a par degli altri ciechi . E il duca disse a me : Più non si desta Di qua dal suon dell ' angelica tromba ...
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... Così girammo della lorda pozza Grand ' arco tra la ripa secca e il mezzo , Con gli occhi volti a chi del fango ingozza : Venimmo appiè d ' una torre al dassezzo . CANTO VIII . Io dico seguitando , ch ' assai 64-130 . 35.
... Così girammo della lorda pozza Grand ' arco tra la ripa secca e il mezzo , Con gli occhi volti a chi del fango ingozza : Venimmo appiè d ' una torre al dassezzo . CANTO VIII . Io dico seguitando , ch ' assai 64-130 . 35.
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Acheronte alcun Allor altra altrui ambo amor anima appresso Arno aspetto assai avarizia avea Barbariccia beato Beatrice buon CANTO CANTO VII CANTO XXXI cerchio ch'è Chè ciascun ciel colui cominciò convien cotal cotanto credo CRISTO dico dietro dinanzi disio disiri dissi divina dolce Donna dritto drizzò Duca eterno facea fece fiamma Flegias foco fummo gente Gerion giro giuso gridò guarda Indi inferno innanzi Jacopo Rusticucci laggiù lascia Latona leva lieta loco luce lume Maestro maraviglia mente mondo monte mortal mosse mostra occhi omai parea parlar parole passi Perocchè petto piange pianta Piccarda picciol piè poco Poscia prego pria puote quei quinci Quivi raggio ragion retro rispose rota santa senti Sì ch spira spirto stella surge suso Tebe terra tosto trista vedea veder vedi vedrai veggio venir vidi Virgilio virtù viso vista volse volto
Popular passages
Page 486 - IN forma dunque di candida rosa Mi si mostrava la milizia santa, Che nel suo sangue CRISTO fece sposa ; Ma l' altra, che volando vede e canta La gloria di colui che la innamora, E la bontà che la fece cotanta, Sì come schiera d' api, che s' infiora Una fiata, ed una si ritorna Là dove suo lavoro s' insapora, Nel gran fior discendeva, che s'- adorna Di tante foglie, e quindi risaliva Là dove il suo amor sempre soggiorna.
Page 13 - PER me si va nella città dolente, Per me si va nell' eterno dolore, Per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore : Fecemi la divina potestate, La somma sapienza e il primo amore. Dinanzi a me non fur cose create, Se non eterne, ed io eterno duro : Lasciate ogni speranza, voi eh' entrate ! Queste parole di colore oscuro Vid' io scritte al sommo d' una porta : Perch' io : Maestro, il senso lor m
Page 125 - Diretro al sol, del mondo senza gente. Considerate la vostra semenza : Fatti non foste a viver come bruti, Ma per seguir virtute e conoscenza. Li miei compagni fec' io sì acuti, Con quest' orazion picciola, al cammino, Che appena poscia gli avrei ritenuti. E, volta nostra poppa nel mattino, De' remi facemmo ale al folle volo, Sempre acquistando del lato mancino.
Page 317 - Sì tosto come in su la soglia fui Di mia seconda etade, e mutai vita, Questi si tolse a me, e diessi altrui. Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu...
Page 246 - Esce di mano a Lui che la vagheggia, Prima che sia, a guisa di fanciulla Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.
Page 337 - Per l' universo penetra, e risplende In una parte più, e meno altrove. Nel ciel che più della sua luce prende Fu...
Page 315 - ... l'occhio la sostenea lunga fiata: così dentro una nuvola di fiori, che dalle mani angeliche saliva e ricadeva in giù dentro e di fuori, 30 sopra candido vel cinta d'oliva, donna m'apparve sotto verde manto vestita di color di fiamma viva. E lo spirito mio che già cotanto tempo era stato, che alla sua presenza...
Page 463 - Come la fronda, che flette la cima Nel transito del vento, e poi si leva Per la propria virtù che la sublima, Fee' io in tanto, in quanto ella diceva, Stupendo ; e poi mi rifece sicuro Un disio di parlare, ond...
Page 467 - Non fu la sposa di Cristo allevata Del sangue mio, di Lin, di quel di Cleto, Per essere ad acquisto d...
Page 456 - SE mai continga che il poema sacro, Al quale ha posto mano e cielo e terra, Sì che m