Nuovo giornale de' letterati [formerly Giornale de' letterati]. [With] Indice, Volumes 26-271833 |
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acido carbonico alcuni Alpi Apuane altre amore aneurismi antichi arterie ombellicali bella calcare calcarea calcoli biliari canape caso causa cavità chè cistifellea Cleandro colla color conoscere corpo credere crurale cuore debba dell'utero detto dice dimostrato dolore Don Celestino Dorante dotti Duca Elba emorragia erano esso fascicoli feto Filisto fisiologia fluido foglie forma forza fralle funicolo gangrena Giornale giorno gran gravidanza l'arteria l'utero legatura lettera lettere Loda luogo Macigno maggior malattia materia medesimo membrana mente mezzo Monte morte mostra Nistri nuovo opere organi osservazioni paracentesi parole passa pericardio perigonio piante Pisa placenta placentale poco poeta porzione possa poteva principio Prof Professor prova pubblica pure ragione Rocce Rosini sangue sanguigna scienza scritto scuola signor Sonetto spadice specie steaschisto storia strati Svezia svezzese tale Tasso tavole terreno tessuto titolo tratto trova tumore Università di Pisa uterina utero varj vasi vedere vene vero Verrucano verso volume zione сс
Popular passages
Page 238 - Quante sì fatte favole per anno In pergamo si gridan quinci e quindi ; Sì che le pecorelle, che non sanno, Tornan dal pasco pasciute di vento, E non le scusa non veder lo danno. Non disse CRISTO al suo primo convento : Andate, e predicate al mondo ciance, Ma diede lor verace fondamento ; E quel tanto sonò nelle sue guance, Sì ch' a pugnar, per accender la fede, Dell' Evangelio fero scudo e lance.
Page 40 - E disser : Padre, assai ci fia men doglia, Se tu mangi di noi : tu ne vestisti Queste misere carni, e tu le spoglia.
Page 238 - Ora si va con motti e con iscede A predicare, e pur che ben si rida, Gonfia il cappuccio, e più non si richiede.
Page 46 - Che , per 1" effetto de' suo' ma' pensieri , Fidandomi di lui , io fossi preso E poscia morto, dir non è mestieri. Però quel che non puoi avere inteso, Cioè come la morte mia fu cruda, Udirai e saprai se m
Page 108 - Gloria e piacere, ma lugubri e muti Sono per me, che dolorosa ho l'alma. Sul mattin della vita io non mirai Pur anco il sole; e ornai son giunto a sera Affaticato; e sol la notte aspetto Che mi copra di tenebre e di morte33.
Page 108 - Tutto pere quaggiù! Ma tu giammai, Eterna lampa, non ti cangi? mai? Pur verrà dì che...
Page 224 - Rondinelli a prender cura d' alcune mie cose ; e prima in quanto alle mie compositioni procuri di raccogliere i miei sonetti amorosi, ei madrigali, e gli mandi in luce ; gli altri o amorosi o in altra materia, e' ho fatti per servigio d' alcuno amico, desidero che restino sepolti con esso meco, fuor che quel solo.
Page 144 - Ristretto àella storia della letteratura italiana (ediz. di Firenze, 1848) pref. : «... è precisamente ad una tale epoca che la letteratura italiana prende sempre una direzione ed un carattere affatto differente. In tal modo, il periodo di Dante, Petrarca e Boccaccio comincia il 1275, e non oltrepassa punto il 1375, epoca nella quale un genere totalmente diverso di sin.
Page 32 - i dolor poté 'i digiuno: cioè: dopo essere io sopravvissuto tre giorni a' miei figli, dopo averli per tutto quello spazio di tempo pietosamente chiamati, brancolando già cieco soma i loro cadaveri, finalmente, più che la forza del dolore e del furore a tenermi vivo, fu potente la forza della fame a darmi la morte.
Page 34 - Dante, se interruppesi con sublime concisa elocuzione, noi fece già onde velare qualche orrido residuo del gran quadro, e lasciare al lettore che il concepisse; poiché ciò fora stato urto ripugnantissimo, e scossa ruinatrice di tutto il già fatto, ove assai mal spesa allora avrebbe cotanta arte e magia. Dante fu magno, sommo, immenso così improvvisamente tacendosi; mentre lascia con tal silenzio che la fantasia faccia essa quel resto, a fare il quale sarebbe inabile la mano di ogni artista;...