Ragionamento storico sull'Italia nel medio evo per servire d'introduzione alla lettura della Divina commedia, Volumes 1-2Presso L. Sambolino, 1846 - 159 pages |
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affatto ajuto Alboino alcuna Alighieri allora altra amore anime Ansprando antichi Antipapa Anacleto Arabi armi arti assai Autari avvenimenti avventura barbari Beatrice Belisario Berengario buon caduta Carlomagno chè Chiesa cielo città colla comechè cominciò Commedia Comuni conquista corona costumi cristianesimo Cunimondo Dante desiderio diritto dominio donna duca ebbe erano Eruli età Eunoè fede Federico figliuolo forza Francia Gepidi Ghibellini gloria Goti governo gran Greci Grimoaldo Guelfi guerra guisa imperiale impero imperocchè impresa Inferno innanzi Italia italiani l'impero lasciò leggi leggieri lingua Liutprando Longobardi Lottario lungo maggiore mano maraviglia medesimo mente mezzo monaci morte Narsete nazione nemici nome Normanni nuova Odoacre opera ordine Ostrogoti Ottone pace Papa parecchi parole Pavia pensiero perocchè poco poesia poeta Pontefice popolo poscia potenza potuto principio Purgatorio ragione regno religione scienze signoria soverchia terra Totila travagli trono trovatori trovò uomini uomo vede venire Virgilio virtù Vitige vizj vuolsi zione ין
Popular passages
Page 76 - Sicch' io lo intendo ben, donne mie care. XLIII. Appresso a questo sonetto apparve a me una mirab il visione , nella quale vidi cose , che mi fecero proporre di non dir più di questa Benedetta, infino a tanto che io non potessi più degnamente trattare di lei. E di venire a ciò io studio quanto posso , si com
Page 146 - Avete il Vecchio e il Nuovo Testamento, E il Pastor della Chiesa che vi guida: Questo vi basti a vostro salvamento.
Page 52 - Venimmo a lei : o anima Lombarda, Come ti stavi altera e disdegnosa, E nel muover degli occhi onesta e tarda ! Ella non ci diceva alcuna cosa; Ma lasciavane gir, solo guardando, A guisa di leon quando si posa. Pur Virgilio si trasse a lei, pregando Che ne mostrasse la miglior salita : E quella non rispose al suo dimando; Ma di nostro paese e della vita C...
Page 70 - 1 naso aquilino, e gli occhi anzi grossi che piccioli, le mascelle grandi, e dal labbro di sotto era quello di sopra avanzato; il colore era bruno ei capelli e la barba spessi, neri e crespi, e sempre nella faccia malinconico e pensoso. Per la qual cosa avvenne un giorno in Verona (essendo già divulgata per tutto la fama delle sue opere, e...
Page 73 - Egli mi comandava molte volte che io cercassi per vedere quest' angiola giovanissima: ond'io nella mia puerizia molte fiate l'andai cercando ; e vedeala di sì nobili e laudabili portamenti, che certo di lei si potea dire quella parola del poeta Omero : « Ella non pare figliuola d'uomo mortale, ma di Dio.
Page 130 - mpedisce che l' uccide : Ed ha natura sì malvagia e ria, Che mai non empie la bramosa voglia, E dopo il pasto ha più fame che pria. Molti son gli animali a cui s' ammoglia, E più saranno ancora, infin che il veltro Verrà, che la farà morir di doglia.
Page 130 - Ond' io per lo tuo me' penso e discerno, Che tu mi segui, ed io sarò tua guida, E trarrotti di qui per luogo eterno...
Page 74 - Che, s' io allora non perdessi ardire, Farei, parlando, innamorar la gente; Ed io non vo...
Page 79 - ... l'agevolezza de le sue sillabe, le proprietadi de le sue costruzioni e le soavi orazioni che di lui si fanno; le quali chi bene agguarderà, vedrà essere piene di dolcissima e d'amabilissima bellezza.
Page 116 - Non aspettar mio dir più, né mio cenno: Libero, dritto e sano è tuo arbitrio, E fallo fora non fare a suo senno ; Per eh' io te sopra te corono e mitrio.