Elogj di Dante Alighieri, di Angelo Poliziano, di Lodovico Ariosto, e di Torquato Tasso |
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Popular passages
Page 48 - Esce di mano a Lui che la vagheggia, Prima che sia, a guisa di fanciulla Che piangendo e ridendo pargoleggia, L'anima semplicetta che sa nulla, Salvo che, mossa da lieto Fattore, Volentier torna a ciò che la trastulla.
Page 23 - ... è dato], per le parti quasi tutte, alle quali questa Lingua si stende, peregrino, quasi mendicando sono andato, mostrando contro a mia voglia la piaga della fortuna, che suole ingiustamente al piagato molte volte essere imputata. Veramente io sono stato Legno senza vela e senza governo, portato a diversi porti e foci e liti dal vento secco che vapora la dolorosa povertà. E sono vile apparito agli occhi a molti, che forse per alcuna fama in altra forma mi aveano immaginato; nel cospetto de...
Page 4 - O gloriose stelle, o lume pregno di gran virtù, dal quale io riconosco tutto, qual che si sia, il mio ingegno, con voi nasceva e s'ascondeva vosco quelli ch'è padre d'ogni mortai vita, quand
Page 359 - Che dirà il mio signor Antonio, quando udirà la morte del suo Tasso? E per mio...
Page 14 - Questo si vuole, e questo già si cerca, E tosto verrà fatto a chi ciò pensa Là dove Cristo tutto dì si merca.
Page 360 - Sant'Onofrio, non solo perché l'aria è lodata da' medici più che d'alcun'altra parte di Roma, ma quasi per cominciare da questo luogo eminente, e con la conversazione di questi divoti padri, la mia conversazione in cielo.
Page 360 - Non è più tempo che io parli de la mia ostinata fortuna, « per non dire de 1' ingratitudine del mondo, la quale ha pur voluto «aver la vittoria di condurmi alla sepoltura mendico; quando io « pensava che quella gloria che, malgrado di chi non vuole, avrà « questo secolo da i miei scritti, non fosse per lasciarmi in alcun
Page 23 - Poiché fu piacere de' cittadini della bellissima e famosissima figlia di Roma, Fiorenza, di gettarmi fuori del suo dolcissimo seno (nel quale nato e nudrito fui fino al colmo della mia vita, e nel quale, con buona pace di...
Page 256 - Tu, magnanimo Alfonso, il qual ritogli Al furor di fortuna, e guidi in porto Me peregrino errante, e fra gli scogli E fra l'onde agitato e quasi absorto, Queste mie carte in lieta fronte accogli, Che quasi in voto a te sacrate i
Page 31 - Tu lascerai ogni cosa diletta più caramente; e questo è quello strale che l'arco de lo esilio pria saetta. Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere e '1 salir per l'altrui scale.