Rime e satire di Lodovico AriostoPresso Giuseppe Molini, 1822 - 511 pages |
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abbia Alcina alcun ambro Amor anco appresso aprica Aquitani Aramon Ariosto Arverni ascoso Astolfo avea avean bella biasmo Borgogna Bradamante brama buon caccia Carlo cavalier ch'a ch'al ch'altri ch'avea ch'ella ch'era ch'in ch'io Chè che'l chiome ciel collo crudel d'ogni d'oro degno desir dice dietro dolce donna duca ebbe Ebbon Este facea fero figlio figliuol Fingon fiume foco forza Francia fuggir Gano gente giorno gran Guascogna indi Indo innanzi l'altro l'arme l'un lascia Lasso Lemovici leva lieto loco Longobardo lungo Madonna MADRIGALE Malagigi manda Marfisa mille mondo monte Mopso morir morte mostra nimico nome notte occhi onor Orlando pensier Petrocori petto Piccardo piè pigliar poco Poeta potea preso quivi resta Rinaldo Ruggier s'io seco signor solea SONETTO spirti terra tolto torna tosto trovar Ungheri vede veder veggio voglia volte vuol
Popular passages
Page 371 - Costabil sì e' ho il terzo Di quel che al notar vien d' ogni negozio, Gli' é perché alcuna volta io sprono e sferzo Mutando bestie e guide, e corro in fretta Per monti e balze, e con la morte scherzo. Fa' a mio senno, Maron, tuoi versi getta Con la lira in un cesso, e un' arte impara, Se beneficio vuoi, che sia più accetta.
Page 390 - Chi brama onor di sproni o di cappello, Serva re, duca, cardinale o Papa; Io no, che poco curo e questo e quello. In casa mia mi sa meglio una rapa Ch'io cuoco, e cotta su uno stecco inforco, E mondo e spargo poi...
Page 396 - Bibiena" espedito m'ha il resto alle mie spese. Indi col seno e con la falda piena di speme, ma di pioggia molle e brutto, la notte andai sin al Montone a cena." Or sia vero che 'l Papa attenga tutto ciò che già offerse, e voglia di quel seme, che già tanti anni i' sparsi, or darmi il frutto...
Page 395 - Testimonio sono io di quel ch'io scrivo: ch'io non l'ho ritrovato, quando il piede gli baciai prima, di memoria privo. Piegossi a me da la beata sede; la mano e poi le gote ambe mi prese...
Page 381 - Fate ch' ei sappia ch' io son qui di fuore. Risponde che '1 padron non vuoi gli siéno Fatte imbasciate , se venisse Pietro , Paol Giovanni e '1 mastro Nazareno . Ma se fin dove col pensier penetro , Avessi a penetrarvi occhi lincei, O...
Page 435 - I nuovi frutti sul capo sederse; Le disse: chi sei tu? come salisti Qua su? dove eri dianzi, quando lasso Al sonno abbandonai questi occhi tristi?
Page 244 - D'una partita mia, Che tu avessi a seguir fra pochi giorni ; E se qualche e qualch'anno anco soggiorni Col tuo mortal a patir caldo q verno, Lo dei stimar per un momento breve, Verso quest'altro che mai non riceve Né termine né fin , viver eterno. Volga fortuna il perno Alla sua...
Page 207 - Altri darà a' begli occhi eterno nome. Me non bellezza corruttibil, come Un ingegno divino, ha mosso unquanco; Un animo così libero e franco, Come non senta le corporee some; Una chiara eloquenza che deriva Da un fonte di saper; una onestade Di cortesi atti, e leggiadria non schiva.
Page 430 - Di casa una sorella e un' altra appresso , E che l'eredità non se ne dolga: Co' pìccoli fratelli, a' guai successo Era in luogo di padre , far l'uffizio Che debito e pietà m'avea commesso: A chi studio a chi Corte a chi esercizio Altro proporre, e procurar non pieghi Da le virtuti il molle animo al vizio . Nè quest
Page 430 - Ch' io muti in squarci ed in vacchette Omero : Trovi marito, e modo che si tolga Di casa una sorella e un...