Poesie edite

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G. Barbèra, 1884 - 458 pages
 

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Popular passages

Page 311 - Allorché tu vedrai addentro in queste dottrine, e ciò non sarà per via delle gazzette, imparerai come i confini del bello poetico siano ampi del pari che quelli della natura, e che la pietra di paragone , con cui giudicare di questo bello , è la natura medesima , e non un fascio di pergamene ; imparerai come va rispettata davvero la letteratura de' Greci e de' Latini; imparerai come davvero giovartene.
Page 9 - Vedi ch'el tend a spettasciamm el eoo, e mi sott cont on anem de lion, e lu tonfeta! on olter scopazzon. Ah sanguanon! A on colp de quella sort me sont sentuu i cavij a...
Page lxvii - I versi pel Tasso, come ti dissi altra volta, non hanno voluto venire. Mi sono posto sul serio, ho voluto tentare un patetico da idilio, e la lingua mi ha abbandonato. Ho però imbrattato della molta carta, e quanta non ne ho usato mai per veruna stramberia che ho fin oggi scritta, e quel che è più bello, ho fatto un gran nulla. Mi sono sta volta convinto in pratica, che il dialetto nostro manca assai assai per questo genere di descrizione, e strabilio pensando, come tu abbia cavato tante belle...
Page lxii - ... amor di lascivie, o turpitudine di mente e di cuore, ma curiosità e brama soltanto di provare se il dialetto nostro poteva esso pure far mostra di alcune di quelle veneri, che furono fin or credute intangibile patrimonio di linguaggi più generali ed accetti. Ho io così fabbricato quell'appuntato coltello, che sarebbe mal affidato nelle mani dell'inesperto fanciullo, e tu lo custodirai, figlio mio, con gelosia...
Page l - Anche oggi scrivo nel mio modo solito, nel tiretto cioè del mio bancone di Ufficio, e tratto tratto conviene che lasci la penna per servire i bravi e buoni reverendoni della campagna che vengono a truppe a riscuotere le loro congrue, ed i redditi de loro benefici.
Page 314 - Un altro argomento de' Classicisti era, che nella mitologia si trova involto un complesso di sapientissime allegorie. I Romantici rispondevano che, se, sotto quelle fandonie, c'era realmente un senso importante e ragionevole, bisognava esprimer questo immediatamente; che, se altri, in tempi lontani, avevano creduto bene di dire una cosa per farne intendere un'altra, avranno forse avute delle ragioni che non si vedono nel caso nostro, come non si vede perché questo scambio d'idee immaginato una volta...
Page xli - Carlo Porta Fratello, e voi Vincenzina Sorella, e voi Violantina, ed Annetta, e Peppino figliuoli miei; e voi esemplarissime serve matronali di Casa Porta Madri mie dilettissime in Cristo; io Meneghino Fenestra girovago, stando oggi in Bologna, né sapendo domani dove sarò, vi saluto con tenerezza e desiderio di cuore, e v'abbraccio tutti, e tutte con castissima ed apostolica carità — Sappiate ch'io sono partito senza volervi dire addio perché a quella parola le lagrime mi gocciavano giù per...
Page 285 - Audace scuola boreal, dannando Tutti a morte gli Dei , che di leggiadre Fantasie già fiorir le carte argive E le latine , di spaventi ha pieno Delle Muse il bel regno. Arco e faretra Toglie ad Amore, ad Imeneo la face, II cinto a Citerea. Le Grazie anch'esse. Senza il cui riso nulla cosa è bella , Anco le Grazie al tribunal citate De...
Page 322 - Se mirarono a dilettare il volgo, era dovere d' uomini savi e buoni cercare di giovargli dilettando. Ora quale utilità nel solo ridere? Pognamo che il ridere faccia per un momento dimenticare alla plebe le sue miserie: ma i buoni insegnamenti le gioverebbero a saperne gran parte rimediare, gran parte prevenire.
Page 142 - De scolta sto discors che la faseva: Ora mai anche mi, don Sigismond, Convengo appien ne la di lei paura Che sia prossima assai la fin del mond, Che vedo cose di una tal natura, D'una natura tal che non ponn dars Che in un mondo assai prossim a disfars.

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